Rilanciare il settore ortofrutticolo nel bacino del Mediterraneo e puntare ai mercati oltre confine, come Emirati arabi, Marocco e Tunisia che sembrano così lontani, ma molto vicini alla Sicilia. Questo l’obiettivo di Frutech, Mediterranean Fruit & Vegetables Expo 2025, l’evento fieristico, presentato al Masaf, che mette in rete imprese, startup e centri di ricerca, dedicato all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità, in programma dal 27 al 29 novembre 2025 presso il polo espositivo SiciliaFiera di Misterbianco (CT).

Tre giorni di incontri, tavole rotonde, sessioni scientifiche e networking internazionale vedranno la partecipazione di operatori da tutta Europa, Nord Africa e Medio Oriente. La seconda edizione della fiera mira a diventare punto di riferimento per tutta la filiera ortofrutticola del Sud Italia, e non solo.
Focus su filiere e innovazione
Tra i focus di Frutech 2025, i prodotti biologici, le coltivazioni della fascia trasformata e le filiere certificate e tracciate. L’obiettivo è duplice: da un lato sostenere l’export delle produzioni locali, dall’altro facilitare il trasferimento delle innovazioni tecnologiche alle imprese. La manifestazione offrirà ampio spazio alle tecnologie di precisione – come i droni per il monitoraggio fitosanitario – alla meccanizzazione agricola, alla ricerca genetica e agli strumenti per l’adattamento climatico.
Frutech, hub strategico per la transizione agricola
A inaugurare i lavori della conferenza di presentazione, il sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra, che ha sottolineato il ruolo crescente di Frutech come piattaforma strategica per un’agricoltura sostenibile: «La transizione verso modelli produttivi moderni ed equilibrati passa da eventi come Frutech, dove tecnologia, ambiente ed economia si integrano in una visione unitaria e concreta».
Una visione condivisa anche dal senatore Salvo Pogliese, che ha evidenziato l’importanza di Frutech come luogo di dialogo fra tradizione agricola e modernizzazione, dove imprese, giovani agricoltori, startup e centri di ricerca possono costruire insieme l’agricoltura del futuro, «capace di affrontare le sfide globali con soluzioni locali, radicate nei territori ma proiettate verso l’innovazione».
Nino Di Cavolo, presidente di SiciliaFiera, ha ricordato come Frutech rappresenti un evento di risonanza internazionale per la Sicilia. «È anche una grande opportunità per promuovere la nostra regione, appena nominata capitale europea della gastronomia 2025».
Ricerca e accademia per affrontare le criticità del comparto
Il comitato tecnico-scientifico, guidato dalla professoressa Alessandra Gentile dell’Università di Catania, punta a rendere Frutech anche un luogo di aggiornamento e confronto accademico: «La seconda edizione sarà un’occasione fondamentale per affrontare le problematiche strutturali del comparto, dalla scarsità idrica alla qualità dei mezzi tecnici, fino alla tracciabilità e alle strategie di difesa. Riteniamo che il trasferimento delle innovazioni sia la chiave di volta per affrontare le sfide che le diverse filiere si trovano a fronteggiare».
Saranno organizzati eventi scientifici e workshop tematici su produzione sostenibile, digitalizzazione, logistica e certificazione, con l’obiettivo di accorciare le distanze fra ricerca e impresa. Attenzione particolare sarà rivolta al coinvolgimento dei giovani agricoltori e studenti universitari.
«Investire nella ricerca – ha detto Gentile – è cruciale per incrementare la produttività, minimizzare l'impronta ambientale, elevare la qualità dei prodotti, assicurare la sicurezza alimentare, affrontare i cambiamenti climatici e promuovere una crescita rurale armonica».
Anche il Crea (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura) sarà presente alla fiera. La ricercatrice Silvia Di Silvestro ha sottolineato come Frutech rappresenti una leva per il trasferimento tecnologico: «Ascoltare le esigenze delle aziende e tradurle in obiettivi di ricerca è il nostro compito. Solo con un dialogo costante con i territori si può realizzare un’agricoltura davvero resiliente».