Vivaismo orticolo europeo: una filiera più competitiva e sostenibile

Da sinistra: Stefano Bardi, Claudia Trübenbach - presidente Eu Plant, Pietro Caggiano - presidente sezione vivai Assosementi
Al Congresso Eu Plant 2025 di Ragusa, vivaisti orticoli e sementieri europei hanno discusso le sfide del settore e le strategie per una filiera più competitiva, tracciabile e sostenibile

Dal 22 al 24 ottobre si è svolto a Ragusa il Congresso Eu Plant 2025. L’associazione riunisce i vivaisti orticoli di Italia, Germania, Paesi Bassi, Turchia, Francia e Regno Unito. L’evento, organizzato da Assosementi, ha coinvolto anche operatori provenienti da Polonia, Bulgaria, Grecia, Spagna e Tunisia.

La quindicesima edizione ha riunito produttori, tecnici e sementieri. Al centro il confronto sulle principali sfide del settore e sulle strategie per rafforzare la competitività del vivaismo orticolo europeo. L’obiettivo condiviso è costruire una filiera capace di garantire prodotti sani, tracciabili e innovativi.

Innovazione tecnica e sostenibilità al centro

Durante i tre giorni di lavori si è discusso di temi di grande attualità. Tra questi, la sanificazione delle acque di irrigazione, l’uso di substrati alternativi alla torba e la riduzione dell’impronta idrica nelle coltivazioni di pomodoro.

Nel convegno tecnico (qui le presentazioni dei relatori) sono stati trattati anche altri argomenti di interesse per il settore, come la gestione dei batteri fitopatogeni nella moltiplicazione vivaistica, l’impiego di strumenti digitali e intelligenti per un’agricoltura sostenibile e l’utilizzo dei biostimolanti nella semina delle giovani piante.

Le relazioni hanno visto il contributo di ricercatori e università italiane ed europee, testimoniando l’importanza della ricerca applicata per migliorare qualità e sicurezza del materiale vivaistico.

Una filiera strategica per l’agroalimentare

Il settore sementiero e i vivaisti orticoli costituiscono due comparti strategici per l’agroalimentare europeo. Insieme generano in Italia un valore superiore a 1,2 miliardi di euro l’anno.

Proprio per questo, l’unione tra Assosementi e le aziende vivaistiche rappresenta un passaggio storico. Dopo l’apertura ufficiale alle imprese orticole all’inizio del 2025, il Congresso Eu Plant segna il primo passo concreto di questa collaborazione, basata su sinergie, ricerca e tracciabilità delle produzioni.

Le sfide climatiche e di mercato impongono infatti un approccio integrato di filiera, capace di coniugare innovazione genetica, efficienza produttiva e sostenibilità ambientale.

Congresso Eu Plant 2025 vivaismo orticolo
Un momento del congresso

Le prospettive per il vivaismo orticolo europeo

«Siamo molto soddisfatti dell’andamento di questo Congresso», ha dichiarato Claudia Trübenbach, presidente dell’Eu Plant. «L’impegno e la partecipazione attiva delle aziende confermano la volontà comune di favorire una crescita sostenibile e competitiva del vivaismo orticolo europeo».

Alla sessione conclusiva sono intervenuti anche esponenti del mondo scientifico e istituzionale, tra cui Marco Lupo, capo dipartimento Disai del Ministero dell’Agricoltura. La sua presenza a conferma del ruolo strategico che la filiera vivaistica ricopre nel futuro dell’orticoltura europea.

L’appuntamento di Ragusa ha così rafforzato la cooperazione tra vivaisti e sementieri, ponendo le basi per un modello produttivo sempre più integrato e orientato alla sostenibilità.


Stefano Bardi ha partecipato al Congresso Eu Plant 2025 di Ragusa dedicato al vivaismo orticolo europeo

Stefano Bardi è coordinatore della sezione vivai di Assosementi 

Vivaismo orticolo europeo: una filiera più competitiva e sostenibile - Ultima modifica: 2025-11-13T09:13:46+01:00 da Alessandro Piscopiello

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome