Per fronteggiare la difficile sfida dei mercati il florovivaismo italiano deve assolutamente puntare su innovazione, sostenibilità e ricerca, con, in più, l’ausilio di un marchio che valorizzi l’offerta. È l’indicazione operativa emersa dal greenwebinar “Florovivaismo italiano alla sfida dei mercati. Innovazione, Sostenibilità e Ricerca” organizzato da Coldiretti e Assofloro.
Con l’innovazione florovivaismo più forte sui mercati
L’introduzione costante dell’innovazione tecnologica e la spinta massima alla sostenibilità, con il fondamentale supporto della ricerca: sono queste, ha sostenuto Roberto Mazzei, capo Servizio innovazione di Coldiretti, le condizioni che possono permettere alle aziende florovivaistiche di rafforzare la propria presenza sui mercati, in Italia e all’estero.
«Numerosi sono gli strumenti utili per una gestione corretta e sostenibile della produzione, che Coldiretti punta a inserire nelle aziende florovivaistiche associate. Ecco alcuni esempi:
- la stazione agrometeorologica, composta da diversi sensori che rilevano i principali parametri ambientali e climatici e, insieme, forniscono un quadro completo delle condizioni in cui crescono le colture, supportando le decisioni agronomiche;
- la stazione microclimatica, strumento avanzato che aiuta le aziende florovivaistiche a monitorare e gestire in modo efficiente le colture: il monitoraggio microclimatico è indispensabile in una serra;
- l’automazione degli ombreggianti, grazie all’integrazione di sensori, attuatori e sistemi di controllo intelligente, rendendoli adattativi alle condizioni climatiche;
- l’illuminazione di precisione, tecnologia utilizzata per controllare in modo mirato la luce a cui le piante sono esposte, regolando intensità, durata e spettro luminoso per ottimizzare la crescita e la fioritura;
- il monitoraggio con i droni che, essendo completamente automatici, raccolgono dati dettagliati sulla crescita e sulla salute delle piante, fornendo rapporti rapidi e precisi;
- l’impiego dei rover, veicoli robotizzati progettati per muoversi autonomamente all’interno delle serre, ottimizzando la cura delle piante;
- infine i sistemi di supporto decisionale in agricoltura (DSS), che offrono al florovivaista informazioni precise e puntuali, aiutandolo a raggiungere i migliori risultati operativi».
L’agrivoltaico applicato alle colture protette
Trattando dell’agrivoltaico applicato alle colture protette Giovanni Minuto, direttore generale del Centro di sperimentazione e assistenza agricola (Cersaa) di Albenga (Sv), ne ha definito le opportunità e i limiti.
«Le opportunità del fotovoltaico su serra sono almeno due:
- il taglio della radiazione solare del 20-30% non provoca cambiamenti significativi sulle caratteristiche quantitative e qualitative della produzione di molte specie florovivaistiche;
- le variazioni di temperatura e umidità sono contenute all’interno delle strutture.
Invece i rischi del fotovoltaico su serra sono:
- i parassiti vegetali ectofiti (ad esempio i mal bianchi) attaccano in anticipo negli ambienti anche lievemente ombreggiati;
- per ombreggiamenti superiori (>50%) e ombre di grandi dimensioni si osserva un forte calo della qualità e della quantità della produzione, con maggiori rischi di attacchi di patogeni».
Per ridurre al minimo tali rischi Minuto ha suggerito alcuni interventi operativi:
- è importante ridurre il più possibile la dimensione dei coni d’ombra proiettati a terra;
- è necessario procedere a una progettazione integrata che porti allo sviluppo di un modello sostenibile di serra fotovoltaica;
- è necessario procedere sempre a una seria sperimentazione agronomica per valutare progetti fotovoltaici applicabili in relazione al tipo di colture prodotte;
- è necessario applicare la massima flessibilità produttiva nelle serre fotovoltaiche, al fine di porre al riparo le imprese da possibili effetti negativi dei cambiamenti del mercato, capaci di mettere in difficoltà imprese vincolate a determinati obiettivi produttivi».
Il marchio “Firmato dagli agricoltori italiani”
“Firmato dagli agricoltori italiani” è il marchio di Filiera Agricola Italiana spa che, attraverso progetti al consumo, promuove e diffonde uno stile di vita fatto di valori nei quali consumatori, agricoltori, produttori e distributori possono riconoscersi facendo scelte consapevoli e sostenibili, ha informato Adolfo Giannecchini, responsabile nazionale di Florovivaismo Filiera Agricola Italiana.
«Fai spa, la Filiera Agricola Italiana firmata dagli Agricoltori, è un progetto economico di Coldiretti che rappresenta i produttori agricoli italiani e opera per un nuovo sviluppo dell'agricoltura italiana. Il sigillo “Firmato Dagli Agricoltori Italiani”, presente anche sui prodotti florovivaistici, garantisce
- la trasparenza della filiera produttiva in ogni sua fase
- e la certezza dell’origine delle materie prime.
FAI, attraverso il marchio “Firmato Dagli Agricoltori Italiani”, sviluppa progetti e prodotti per il consumatore finale, mettendo in sinergia il mondo agricolo, gli operatori di eccellenza dell’industria e il mercato, fatto di supermercati, negozi, ristoranti, e-commerce. “Firmato Dagli Agricoltori Italiani” è il marchio creato per tutelare il consumatore, garantendo:
- trasparenza dell’intera filiera produttiva;
- certezza sull’origine delle materie prime italiane;
- sostegno del lavoro degli agricoltori che rispettano la vocazione produttiva dei territori, il benessere degli animali e dell’ambiente».