Alla prima edizione del Frutech di Catania, tenutasi presso SiciliaFiera a Misterbianco, si è discusso delle sfide delle colture protette. L'evento ha coinvolto produttori, tecnici e professori universitari specializzati nell'orticoltura.
L'importanza della serricoltura in Sicilia
Cherubino Leonardi, professore ordinario di orticoltura e floricoltura all'Università di Catania, ha evidenziato il ruolo chiave della fascia costiera meridionale della Sicilia, che si estende da Palma di Montechiaro (Agrigento) a Portopalo di Capo Passero (Siracusa), passando per Caltanissetta e Ragusa. Qui la serricoltura è stata favorita da fattori come:
- Ampia disponibilità di materiali plastici per la copertura delle serre
- Condizioni climatiche favorevoli
- Intraprendenza degli agricoltori
- Aumento della domanda di prodotti fuori stagione
- Potenziamento dei trasporti
Superfici in crescita, profitti in calo
Secondo i dati Istat 2023, le colture più diffuse in serra includono pomodoro, zucchina, peperone, cocomero, melanzana, melone, fragola, fagiolino e cetriolo. Nonostante l'espansione delle superfici coltivate, i profitti però sono in calo, spingendo gli agricoltori a innovare. Tra le soluzioni adottate:
- Strutture con maggiore cubatura
- Materiali di copertura più efficienti termicamente
- Ottimizzazione della fertirrigazione
- Colture fuori suolo e innesto erbaceo per contrastare la stanchezza del terreno
- Economia circolare per il riutilizzo di materiali come film di copertura e biomasse
L'innovazione, anche se diffusa da oltre vent'anni, richiede continui perfezionamenti, ad esempio nel caso dell'innesto erbaceo, che necessita di scelte migliori per i portinnesti e una riduzione dei costi.
Tratto dal primo numero della Rivista di Orticoltura
Le sfide del settore
Leonardi ha individuato le principali criticità per il futuro della serricoltura:
- Aumento dei costi di produzione
- Cambiamenti climatici
- Risorse naturali limitate
- Problemi fitosanitari emergenti
- Normative sempre più restrittive
- Evoluzione dei sistemi di vendita e volatilità dei prezzi
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Strategie di successo e problemi di prezzo
Un caso di successo è quello della Speranza Srl di Vittoria, specializzata nella produzione di melanzane. Alessandro Speranza ha raccontato come la raccolta e l'analisi dei dati abbiano permesso all'azienda di rispondere alle richieste della gdo in termini di sostenibilità e tracciabilità.
Carmelo Arestia, imprenditore agricolo e commerciante, ha analizzato la formazione del prezzo nel mercato ortofrutticolo di Vittoria, condizionata dal clima e dalle strategie della gdo, che spesso spinge i produttori ad abbassare i prezzi per mantenere le promozioni. Arestia ha anche segnalato la sospensione del mercuriale, il listino prezzi di riferimento, a causa di possibili distorsioni sul mercato.
Massimo Pavan, esperto agromanager, ha sollevato la questione della competitività con i mercati esteri: "L'UE dovrebbe applicare il principio di reciprocità, limitando l'importazione di prodotti che non rispettano le stesse regole imposte ai produttori europei".
Aggregazione tra produttori e nuovi modelli di consumo
Vittorio Gona, presidente di una neonata Aop (Associazione di organizzazioni di produttori), ha sottolineato la necessità di aggregarsi per ridurre i costi di produzione e garantire un prezzo minimo ai produttori. Un problema ulteriore è il calo della domanda tedesca, che ha ridotto il consumo pro capite di ortofrutta da 18 kg a 10 kg. Per restare competitivi, i produttori italiani dovrebbero garantire continuità nell'offerta e investire in produzioni biologiche e sostenibili.
Infine, Francesco Gurrieri de La Mediterranea Srl ha evidenziato che anche il settore floricolo sta affrontando difficoltà simili, con l'aumento dei costi di produzione e la minore disponibilità di spesa dei clienti europei. Cambiano anche i canoni estetici: oggi si prediligono fiori più naturali e imperfetti, ma a prezzi accessibili.
Verso un confronto permanente
Leonardi ha concluso l’incontro proponendo la creazione di un tavolo di confronto permanente, coinvolgendo anche la gdo. Solo attraverso lo scambio di esperienze si potranno trovare soluzioni efficaci per affrontare le sfide future della serricoltura.