Florovivaismo, per decidere il prezzo occhio ai costi di produzione

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È necessario calcolarli bene per decidere il giusto prezzo di vendita dei prodotti e difendere il margine delle aziende florovivaistiche. Un aiuto può venire dal progetto Esiodo di Assofloro

Nelle aziende florovivaistiche l’attento controllo dei costi di produzione è importante per definire quale possa essere, per ogni prodotto, il prezzo capace di remunerare i costi sostenuti e assicurare all’imprenditore il giusto margine di guadagno. Di questo tema decisivo per la vita delle aziende florovivaistiche si è occupato il greenwebinar “Esiodo: controllo dei costi di produzione in floricoltura”, organizzato da Assofloro e Coldiretti per presentare lo strumento di calcolo “Esiodo”, in grado di elaborare simulazioni rispetto al prezzo di vendita di piante e fiori.

Comparto strategico per l’agricoltura italiana

Il florovivaismo è un comparto strategico per il settore agricolo italiano, è un patrimonio della produzione agricola nazionale e del made in Italy, perciò va conosciuto e salvaguardato, ha introdotto Nada Forbici, coordinatrice della Consulta nazionale Florovivaismo Coldiretti e presidente di Assofloro.

"Come evidenziato dal 1° rapporto sul florovivaismo realizzato da Centro Studi Divulga/Ixè, il comparto ha raggiunto nel 2024 il valore record di 3,3 miliardi di euro, trainato da un export in crescita (1,3 miliardi) e dal lavoro di oltre 19.000 imprese attive su 30.000 ettari. È un patrimonio del made in Italy messo sotto pressione sia dall’aumento dei costi di produzione, e in particolare dal caro energia, sia dalle importazioni che spesso non rispettano le stesse regole applicate in Italia su ambiente, salute e diritti dei lavoratori, il cosiddetto principio di reciprocità. Spesso si tratta di prodotti ottenuti dallo sfruttamento di lavoratori sottopagati e privati di diritti, come nel caso delle rose dal Kenya o dei fiori dalla Colombia. L’altro fronte aperto è l’esplosione dei costi di produzione a causa delle guerre, che pesa su ogni mezzo tecnico, dai fertilizzanti agli imballaggi, dalla plastica dei vasetti alla carta delle confezioni fino al gasolio per il riscaldamento delle serre. Infine sono aumentate anche le spese di trasporto perché in Italia l’85% delle merci viaggia su gomma".

Florovivaismo, l’importanza del controllo dei costi

In tale difficile contesto economico, l’attento controllo dei costi di produzione diventa un elemento imprescindibile per le aziende florovivaistiche italiane, per valutare quale sia il prezzo corretto da proporre al mercato per piante e fiori e fino a che punto si possano applicare sconti affinché non venga meno un giusto reddito d’impresa.

"Inoltre, come dispone il Dl 198/2021, è vietata la pratica della vendita di prodotti agricoli, e quindi anche florovivaistici, al di sotto del costo di produzione, considerandola una pratica commerciale sleale. Questo significa che i contratti di fornitura non possono prevedere prezzi che non coprano i costi sostenuti dal produttore per realizzare il prodotto. In pratica i prezzi di vendita devono essere tali almeno da coprire i costi sostenuti dal fornitore".

Il progetto Esiodo

Per definire in modo univoco il costo di produzione dei prodotti delle imprese florovivaistiche e il conseguente giusto prezzo di cessione dei beni del comparto Assofloro ha chiesto a Esiodo stapa di sviluppare una metodologia di controllo di gestione delle imprese assistite. Lo ha presentato Massimo Pirone, responsabile di Simec Consulting.

Il progetto è stato articolato nelle seguenti fasi:

  1. presentazione del progetto da parte di Assofloro ed Esiodo alle imprese aderenti;
  2. profilazione delle imprese aderenti: tale fase ha previsto la somministrazione di un questionario di natura tecnico-contabile alle imprese aderenti al fine di definire un gruppo di cinque imprese “campione” da analizzare da parte di Esiodo;
  3. visita di professionisti incaricati da Esiodo presso le aziende “campione” per studiarne le modalità operative e le modalità contabili-gestionali di raccolta dei dati aziendali;
  4. presentazione da parte di Esiodo dei primi risultati delle analisi effettuate;
  5. rilascio da parte di Esiodo a un campione di imprese aderenti al progetto di un foglio di calcolo per il controllo di gestione e conseguente rilevazione dei costi di produzione (cosiddetta “fase di sperimentazione”);
  6. analisi dei feedback derivanti dalla fase di sperimentazione;
  7. consegna del lavoro (relazione e foglio di calcolo).

Il controllo di gestione e le sue fasi

Per controllo di gestione, ha spiegato Pirone, si intende un sistema di strumenti tecnico-contabili che supporta le decisioni dell’imprenditore per il raggiungimento dei propri obiettivi.

"Il controllo di gestione aiuta gli imprenditori a utilizzare i dati aziendali per fare le scelte più convenienti. Gli obiettivi del controllo di gestione possono essere molteplici, ad esempio:

  • orientare i prezzi di vendita;
  • valutare le rimanenze di semilavorati di prodotti finiti;
  • controllare i costi e l’efficienza aziendale;
  • effettuare calcoli di convenienza economica comparata».

Il controllo di gestione si divide in quattro fasi:

  • la pianificazione delle attività, cioè la definizione dei costi e degli obiettivi aziendali;
  • la rilevazione dei costi sostenuti;
  • il controllo dell’andamento dei costi sostenuti rispetto a quelli pianificati;
  • l’analisi dei correttivi da porre in essere".

Florovivaismo e rilevazione dei costi

Nel caso specifico il progetto Esiodo ha puntato l’attenzione sulla rilevazione dei costi sostenuti dalle aziende florovivaistiche, ha proseguito Pirone.

"Le principali metodologie di rilevazione dei costi nell’ambito del controllo di gestione sono le seguenti:

  • sistema a costi pieni
  • sistema a costi diretti
  • sistema a costi diretti e indiretti specifici".

Il comparto florovivaistico deve definire il programma di produzioni in anticipo rispetto alle date di vendita. "Una prima classificazione dei costi sostenuti dalle aziende florovivaistiche è fra costi fissi e costi variabili.

  • I costi fissi nel periodo al quale si verificano non si modificano al variare dei volumi di produzione o di vendita.
  • I costi variabili, invece, si modificano al variare dei volumi di produzione o di vendita e si dividono in:
  1. costi diretti, cioè direttamente imputabili al prodotto non oggetto di ripartizioni più o meno arbitrarie
  2. costi indiretti, cioè sostenuti inscindibilmente per più prodotti e pertanto imputabili al singolo prodotto per via indiretta".

Il metodo selezionato dal progetto Esiodo

Per conoscere i costi reali delle aziende florovivaistiche il metodo selezionato dal progetto Esiodo è stato il sistema a costi diretti e indiretti specifici, ha informato Pirone.

"Esso si basa sul principio che all’oggetto della rilevazione oltre ai costi diretti può essere imputata anche quota parte dei costi indiretti. L’attribuzione dei costi diretti al prodotto è rapida. Invece l’attribuzione di un costo indiretto prevede due fasi:

  1. l’individuazione dei costi che si intende imputare al prodotto (cosiddetti “costi pool”);
  2. la definizione di un driver di ripartizione del costo, ossia un coefficiente attraverso il quale una quota parte del costo viene imputata all’unità di prodotto".

 

Florovivaismo, per decidere il prezzo occhio ai costi di produzione - Ultima modifica: 2025-07-03T11:48:21+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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