Anche quest’anno, Cora Seeds – azienda sementiera italiana tra i principali player internazionali nel breeding – ha accolto oltre 120 operatori provenienti da 35 paesi, tra stakeholder e stampa di settore nella propria sede per un’intensa tre giorni di incontri, visite ai campi sperimentali e approfondimenti tecnici. Un momento strategico per condividere visioni, rafforzare le relazioni lungo la filiera e presentare le nuove varietà, frutto del lavoro costante di ricerca e sviluppo, da sempre, al centro della mission aziendale.
L’edizione 2025 ha confermato l’innovazione come filo conduttore dell’intero evento, valore
fondante della filosofia aziendale. Al centro dell’attenzione, le nuove varietà commerciali e
sperimentali progettate per rispondere in modo efficace alle sfide poste dal cambiamento
climatico e dall’evoluzione dei mercati globali, senza dimenticare le esigenze specifiche del
mercato interno.
Nei campi sperimentali, i focus sono stati dedicati alle differenti tipologie delle colture di
punta made of Cora Seeds: anguria, cipolla e pomodoro indeterminato con uno spazio
dedicato anche all’approfondimento di altre specie come carota, cetriolo, melanzana,
melone, peperone, pomodoro determinato e zucchino, che hanno permesso di rafforzare il
posizionamento internazionale della realtà cesenate, come testimoniato dalla crescita
importante su specifici mercati di queste specie.

Cipolla
«In due anni siamo passati da 120 a 500 ettari di cipolla da seme», dichiara Maurizio Bacchi, ceo di Cora Seeds. Negli ultimi tre anni il contesto climatico ha creato forti criticità: «Piogge consecutive hanno compromesso interi campi, costringendoci ad attingere alle scorte e a rinunciare ad alcuni ordini»
Anguria, «siamo la prima azienda italiana»
Il comparto anguria rappresenta oggi la prima coltura da frutto dell’azienda. «Quest’anno il fatturato è aumentato del 38% rispetto al precedente». La novità principale è Samba, «una midi nera senza semi, molto produttiva, con allegagione superiore alla concorrenza»
Cora Seeds dispone di «un catalogo completo, dalle mini con microsemi alle midi da 5-7 kg, fino alle varietà grandi da 14 kg con polpa long life». Siamo la prima azienda sementiera italiana nel settore angurie»
Innovazione nel pomodoro
Il pomodoro da mensa è un altra orticola su cui Cora Seeds punta molto. «Due anni fa abbiamo vinto il premio innovazione con Rivaldo, un grappolo resistente al TBRFV. Oggi siamo leader in Italia in questa tipologia»
Sul segmento datterini, l’azienda punta su Malizioso: «Con 11-12 gradi Brix, non spacca, presenta un sapore equilibrato ed è già stato inserito nella lista varietale della god. Nei panel test il 100% dei consumatori lo ricomprerebbe», continua Bacchi.
Tra le novità anche Corabell: «Un cocktail plum da 50 g che raggiunge 6-6,5 gradi Brix, contro i 4-4,5 della media di tipologia. È un equilibrio tra produttività e qualità, con un ritorno di attenzione al sapore»
Ricerca e sviluppo
L’azienda investe costantemente nella sperimentazione. «Abbiamo cinque ettari dedicati a serre, isolatori e laboratori di incrocio. Lavoriamo su pomodoro, lattuga, rucola, valeriana, peperone. Svolgiamo test in diversi areali – Cesena, Sicilia, Turchia – per valutare l’adattabilità delle varietà».
Sul futuro, la direzione è chiara: «Abbiamo protocolli e tecniche di miglioramento genetico che ci permettono di dire che siamo arrivati a un’altra dimensione. Sul pomodoro abbiamo già inciso sul mercato e nei prossimi anni contiamo di farlo ancora.»
«Oggi serviamo oltre 50 Paesi nel mondo», aggiunge Alessandro Bacchi, product manager di Cora Seeds - e il nostro export rappresenta ormai il 50% del fatturato, grazie a una rete di partner che ci distribuiscono in tutto il mondo. Questo è per noi un segno concreto di fiducia e ci consente di crescere in modo oculato attraverso uno scambio continuo di informazioni. Gli Open Days ogni anno amplificano questo scambio e ci aiutano a posizionare sul mercato varietà adatte ai singoli bacini».