Il meraviglioso mondo del professor Bianco

Vito Vincenzo Bianco
A Bari la presentazione dell’ultimo libro sulle piante spontanee della flora pugliese utilizzate come ortaggi, per ricordare uno dei suoi autori: Vito Vincenzo Bianco, docente ordinario di Orticoltura presso la Facoltà di Agraria

Venerdì 11 aprile, nell'aula magna del Dipartimento di scienze del suolo, della pianta e degli alimenti (Disspa) dell’Università di Bari, a partire dalle 16:00, sarà celebrato il professor Vito Vincenzo Bianco.

Bianco è stato preside della Facoltà di agraria per il triennio 1979/80-1981/82 e membro dell’Accademia nazionale di agricoltura e dell’Accademia dei Georgofili, nonché membro per alcuni decenni del Comitato tecnico-scientifico della rivista “Colture Protette” di Edagricole (da gennaio 2025 Rivista di Orticoltura e Floricoltura).

Libro “Asteracee spontanee commestibili di Puglia”

Nell'occasione saranno presentati il libro “Asteracee spontanee commestibili di Puglia. Saperi, sapori e salute” (autori: Vito V. Bianco e Rocco Mariani), a cui si è molto dedicato il professor Bianco negli ultimi anni, e una mostra di Asteracee spontanee commestibili

bianco

Esperto di specie spontanee commestibili

Il professor Vito Vincenzo Bianco, ordinario di Orticoltura presso l’Università di Bari per 35 anni, collocato a riposo nel 2011, è deceduto lo scorso ottobre. Dopo il suo pensionamento ha continuato a interessarsi alle specie spontanee commestibili essendo uno dei maggiori esperti del settore.

La famiglia delle Asteracee

Il libro considera solo le specie della famiglia delle Asteracee (tra cui aspraggine volgare, boccioni, caccialepre, calendula, cardi, cardogna comune, cicoriella, grespino, lattugaccio comune, piattello, radichielle e tarassaco), che è la famiglia più rappresentata nelle erbe spontanee ad uso alimentare, con 152 specie spontanee commestibili presenti sul territorio pugliese, come riportato in appendice dagli autori.

Il meraviglioso mondo del professor Bianco - Ultima modifica: 2025-04-07T18:20:35+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome