Landscape Istanbul Fair 2025, il verde turco punta sull’export e sugli investitori privati

Operatori e aziende florovivaistiche alla Landscape Istanbul Fair di Istanbul

Anche quest’anno la Landscape Istanbul Fair (Lif) è stata una buona occasione per incontrare gli operatori turchi (e non solo) e capire meglio come si sta sviluppando il settore in questo paese.

La tendenza che si nota è che il mercato è completamente diverso da quello di pochi anni fa, con un impatto sempre minore degli enti pubblici e sempre maggiore degli imprenditori privati collegati al turismo e ai centri commerciali, nonché dell’esportazione verso i paesi turcofoni in crescita (Turkmenistan, Azerbaijan, Tagikistan, Uzbekistan ecc.) e del Medio Oriente in generale (Iraq, Iran ecc.).

Atlastlale

Le confezioni di bulbi singoli per i supermercati

Atlaslale di Karaman, nelle vicinanze di Konya, è una delle due aziende che ha segnato il ritorno dei bulbi nella Landscape Istanbul Fair. Il ‘capostipite’, Latif Ates, dopo aver fatto un’esperienza quinquennale in Olanda, ha deciso di tornare in Turchia e di riportarvi la coltivazione del tulipano. Dopo anni di partenariato con altri, nel 2016, la proprietà ha deciso di proseguire da soli: Atlaslale ha ora una superficie 6 ha e ha una capacità produttiva di 100 milioni di bulbi l’anno in pieno campo, tra tulipani, narcisi, giacinti e peonie da fiore reciso.

Il 60% della produzione è venduto in Turchia, il resto tra i paesi vicini, ma con esportazioni anche in Olanda, Usa e altre nazioni. Il terreno di Karaman è ottimo per molte bulbose, è una sabbia rossa, mentre nella vicina Konya è bianca. Sono state sviluppate confezioni speciali per i garden center, con all’interno bulbi in scatolette singole, ognuna con il codice a barre: tra i clienti, grandi catene, come Migros e Aldi: il prezzo è fissato a inizio stagione.

Lo staff di Atlaslale

Caporalplant

Lo stand di Caporalplant

Caporalplant è uno dei tre grandi vivai italiani presenti alla Lif, un’azienda familiare che è partita con altre colture per poi arrivare, nel 2000, al florovivaismo, evolvendosi in una delle principali aziende del settore, che si avvale ora anche di diversi fornitori esterni. In Turchia si avvale dei servizi di Feyza Aygen, che aveva cominciato a lavorare nel settore in Italia come agente per diverse aziende: tornata in Turchia, da diversi anni ha questo rapporto privilegiato con l’azienda pugliese.

La principale difficoltà, in questo momento, è la situazione economica nel paese: i prezzi sono fissati in anticipo in euro, e i clienti sanno quindi in anticipo che il loro costo finale sarà più alto per via dell’inflazione. Caporalplant acquista piante prodotte in Turchia, in un momento favorevole grazie al tasso di cambio e alla buona qualità, ma da qui (e anche direttamente dall’Italia) esporta anche nei paesi turcofoni dell’area.

Alya

Batuhan Akova, export specialist di Alya

Alya è un produttore di vasi da fiore in plastica, molto adatti per arredo per interni e giardino. Grazie al momento favorevole, esporta in tutta Europa e oltre: i costi delle materie prime e dell’energia sono alle stelle, ma grazie anche agli aiuti che sono accordati dagli enti locali e alla buona qualità l’azienda si mantiene competitiva.

I clienti variano secondo i diversi paesi, soprattutto paesaggisti in Turchia, mentre all’estero sono forniti i supermercati, i DIY stores e anche gli e-commerce. Con circa 30 dipendenti a Istanbul, Alya produce circa 3 milioni di pezzi all’anno. Da poco è stata lanciata la linea ‘Ecopot Cornet’, in materiali riciclabili, per ora in 4 colori diversi, grigio tortora, antracite, cappuccino e verde, in un’unica forma ma in quattro dimensioni.

L’assortimento dei vasi Alya

Samast

L'assortimento di Samast

Un ostacolo nella fiera è spesso che negli stand si parla solo in turco: attirati dall’assortimento e dalla qualità delle piante, siamo stati fortunati a trovare nello stand di Samast di Yalova l’architetto paesaggista Bengü Kiralp che con il suo inglese e il suo italiano acquisito quando si è specializzata in uno studio di design a Milano, ci ha consentito di parlare con, il titolare, Riza Samast, laureato come ingegnere agricolo ad Ankara, aiutato ora dalle due figlie. Con una gamma di piante ampia (oltre 200 referenze in catalogo) e particolare, con una qualità ottima, Samast (20 ha la superficie presso Yalova Garden) vende quasi esclusivamente in Turchia a paesaggisti, altri produttori e garden center. Soprattutto se l’attuale situazione economica dovesse migliorare, l’azienda avrebbe già pronti i programmi di espansione, ma in Turchia ormai si vive quasi alla giornata.

L’architetto paesaggista Bengü Kiralp, con Riza Samast in mezzo alle figlie

Asyalale

Korkut Yetsin di Asyalale

12 anni fa, Asyalale aveva ospitato me e altri colleghi per il festival dei tulipani a Istanbul, diffuso su molti parchi urbani in tutta la città, su molte strade e viali e, con il più grande tappeto fiorito del mondo, davanti a Aga Sofya, un monumento millenario tra i più belli del mondo. Asyalale era il fornitore ufficiale del comune di Istanbul, uno spettacolo che mi rimarrà negli occhi per tutta la vita. Da una decina d’anni l’azienda non esponeva più alla fiera: quest’anno il gradito ritorno.

Korkut Yetsin, col fratello titolare del gruppo, ci ha spiegato che Asyalale è molto cambiata, visto che ai bulbi – core business per molti anni, ha affiancato investimenti cospicui in altri settori, soprattutto in quello agricolo tradizionale, dall’erba medica per nutrire il bestiame da latte alle mini-zucche, popolarissime a Halloween, fino all’energia, sfruttando il biogas del bestiame e con accordi con le autorità locali e nazionali per trarre energia dallo smaltimento dei rifiuti. Molto importante anche l’allevamento delle pecore merinos, utilizzate per la carne, più redditizia rispetto alla lana.  Ora le bulbose costituiscono solo il 10% circa del fatturato, ma anche per ragioni ‘sentimentali’, la produzione continua, su basi completamente diverse. Abbandonato o quasi il tulipano, Asyalale continua con narcisi, giacinti, dalie, muscari e cosi via.

Vannucci Piante

Tommaso Vannucci, Dugyu Avar Pesavento e Leonardo Lippi

Vannucci Piante opera da 40 anni sul mercato turco: aveva già esposto al Flower Show, ma per loro è la prima esperienza alla Landscape Fair gestione Athena. È stata apprezzata la possibilità di incontrare i clienti già acquisiti e di contattarne di nuovi, soprattutto nel mercato più importante per loro, quello dei progetti privati. Negli ultimi anni si è osservato, anche per la concorrenza da parte dei produttori locali, una sempre maggiore richiesta per le piante grandi e per quelle di più alta qualità.

La maggior parte dei progetti interessa Istanbul e Ankara, ma molti clienti sono anche nelle parti meridionali e costiere del paese. Vannucci raggiunge direttamente anche i paesi turcofoni circostanti, ma non si disdegnano i buoni clienti turchi che vi operano. Con Dugyu Avar Pesavento, Leonardo Lippi e il giovane Tommaso Vannucci abbiamo parlato di altre problematiche locali: gli elevati standard fitosanitari richiesti dalle autorità turche comportano anche spese preventive maggiori per analisi e controlli, ma l’evento di spedizioni respinte in frontiera per una sola pianta infetta è sempre più raro. I clienti turchi, che restano uno dei mercati più importanti per Vannucci Piante, sono sempre i benvenuti nelle due aree dimostrative di Pistoia, il Nursery Park e il recente Design Park.

Piante Faro

Anche Piante Faro opera in Turchia da molto tempo, con una clientela molto simile a quella di Vannucci, nella fascia alta del mercato e soprattutto per i clienti privati. La tipologia delle piante è ovviamente maggiormente spostata su prodotti mediterranei, agrumi, palme ecc. Anche Sinem Karaarslanoglu e Giuseppe Di Mauro sono rimasti soddisfatti delle visite dei loro clienti tradizionali e dei nuovi contatti.

Giuseppe Di Mauro e Sinem Karaarslanoglu (Piante Faro)

Toptan Bitki

Bilal Saka, fondatore di Toptan Bitki

Toptan Bitki è una startup fondata da un giovane imprenditore di Sakarya, Bilal Saka, che, con la collaborazione del fratello, ha costruito una rete di oltre 40 produttori: l’obiettivo è saltare uno o più passaggi della filiera per dare una redditività più alta ai coltivatori (Bilal è un ex vivaista). I clienti, una volta scelto il prodotto desiderato, si trovano di fronte a un’offerta trasparente, con disponibilità e prezzi di diversi fornitori nelle tipologie desiderate.

 

 

Floraplus

È sempre interessante e istruttivo confrontarsi con il collega Irfan Akgunduz, editore della rivista Floraplus, che compie i 20 anni di attività, restando sempre indipendente, che ci ha dato conferma di come il settore del verde stia resistendo alla crisi economica molto meglio rispetto ad altri.

La produzione nel paese è in aumento, la qualità delle piante migliora sempre di più, tant’è che l’export tanto verso i paesi vicini (piante finite) quanto verso l’Europa (giovani piante) è aumentato. Un freno verso un’esportazione ancora più vivace è rappresentato dalla difficoltà nell’ottenere i visti per l’Europa, anche solo per visitare le fiere più importanti. Secondo Irfan, per la fiera di Istanbul sarebbe necessario attirare un numero maggiore di buyer qualificati, anche da nazioni europee come Germania, Olanda e Belgio.

Irfan Akgunduz (al centro), e lo staff di Floraplus Dergisi
Landscape Istanbul Fair 2025, il verde turco punta sull’export e sugli investitori privati - Ultima modifica: 2025-11-12T15:34:39+01:00 da Alessandro Piscopiello

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome