
Una giornata di confronto tecnico e di innovazione varietale ha animato, l’11 novembre u.s., le serre della OP “Altamura” di Pontecagnano, dove Cora Seeds ha organizzato un evento dedicato alle baby leaf: rucola, lattughino e bietole.
L’incontro, a cui hanno partecipato produttori, tecnici e operatori del settore orticolo, ha offerto l’occasione per osservare da vicino i campi sperimentali allestiti presso la OP, con varietà già affermate sul mercato e nuove linee in fase di sperimentazione. Le informazioni tecniche sono state illustrate da Marco Landi, area manager di Cora Seeds per il meridione, e da Pietro Di Benedetto, tecnico agronomo della OP Altamura.

Gestione della peronospora e tecniche di prevenzione
Uno dei temi tecnici affrontati riguarda il fenomeno della vitrescenza della rucola, una problematica complessa che richiede particolare attenzione nella gestione colturale per prevenire danni fisiologici e l’insorgenza di malattie secondarie.
La vitrescenza si manifesta soprattutto durante gli autunni caratterizzati da condizioni climatiche calde e umide, con scarsa ventilazione e ridotta luminosità. Tali condizioni sono ulteriormente aggravate da densità di semina eccessive, irrigazioni abbondanti e apporti azotati squilibrati. Questi fattori determinano un intenerimento dei tessuti dei germogli e il disseccamento parziale e asimmetrico della lamina fogliare.

In alcuni casi, al fenomeno possono associarsi patogeni come Plectosphaerella cucumerina (da sola o in concomitanza con batteriosi) e Xanthomonas campestris pv. campestris, rendendo la situazione ancora più complessa e difficile da gestire.
Come sottolineato da Pietro Di Benedetto, le principali cause predisponenti sono riconducibili sia a fattori ambientali — come l’elevata umidità e la scarsa luminosità invernale, che rendono i tessuti fogliari più teneri e suscettibili — sia a fattori tecnici, quali semina troppo fitta e insufficiente aerazione tra le file, che favoriscono lo sviluppo dei patogeni. La prevenzione passa quindi attraverso una gestione agronomica attenta, equilibrata e sostenibile, mirata a mantenere la pianta in buone condizioni fisiologiche e a ridurre i fattori di rischio ambientali e colturali.

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Innovazione nella meccanica: due macchine per la baby leaf del futuro
L’evento ha offerto spazio anche all’innovazione tecnologica con la presentazione di due macchine di nuova generazione esposte dalla ditta Marcantuono Ag Tech di Eboli (Sa): un sarchiatore di precisione per baby leaf della FeldKlasse, capace di lavorare tra le file eliminando infestanti e arieggiando il terreno, migliorando così l’assimilazione dei nutrienti e riducendo i rischi di malattie fungine; una seminatrice di precisione per baby leaf realizzata da Agricola Italiana, dotata di falcioni indipendenti e progettata su misura per le esigenze delle aziende orticole che ne fanno richiesta.
L’evento organizzato da Cora Seeds e OP Altamura ha confermato come ricerca genetica, innovazione meccanica e gestione agronomica sostenibile siano i tre pilastri della moderna produzione di baby leaf. La Piana del Sele, con la sua capacità produttiva e la vocazione all’innovazione, si conferma uno dei poli orticoli più dinamici del Mediterraneo, capace di competere sui mercati internazionali con qualità, continuità e sostenibilità.
Nell’open day sono state presentate anche due macchine: sarchiatrice di precisone per arieggiare il terreno ed eliminare le infestanti e una seminatrice meccanica di precisione per baby leaf
Dalla Romagna alla Piana del Sele: la filiera della rucola
Cora Seeds, con sede tra Cesena e Forlì, opera nell’unica zona al mondo in cui si produce seme di rucola. Qui un team di breeder specializzati lavora alla selezione di varietà sempre più performanti, puntando su foglia frastagliata, colore verde scuro intenso, resistenza alla peronospora e al Fusarium, tolleranza alla salita a seme e lunga shelf life.
Landi ha sottolineato come la ricerca genetica rappresenti oggi la chiave per garantire qualità costante, sanità delle piante e adattabilità alle diverse condizioni di coltivazione. Un obiettivo reso ancora più importante dall’emergere di nuove criticità fitosanitarie, come il lepidottero Spoladea recurvalis, che si affianca alla già nota Spodoptera littoralis, arrecando danni soprattutto a spinacino e bietola.

Baby leaf tutto l’anno: la sfida climatica
La Piana del Sele si conferma un’area strategica per la produzione di baby leaf, anche in risposta ai cambiamenti climatici che consentono ai Paesi del Nord Europa (come Inghilterra e Germania) di produrre in autunno.
Tuttavia, le coltivazioni del Nord, condotte in pieno campo, restano soggette a eventi meteorologici estremi, mentre in Campania è possibile estendere la produzione anche al periodo estivo grazie a varietà più resistenti.
Nei campi della OP Altamura sono state presentate rucole resistenti alla salita a fiore, adatte ai periodi di transizione luce/temperatura e quindi utilizzabili durante tutto l’anno.
Lattughino: resistenza e qualità al centro della ricerca
Per il lattughino, l’obiettivo dei breeders è duplice: resistenza ai ceppi 1 e 4 di Fusarium e miglioramento delle caratteristiche estetiche e commerciali della foglia. Si stanno affermando con successo varietà con foglia tipo iceberg, più lente nella crescita ma apprezzate per la loro consistenza e resa nei programmi produttivi.
Il mercato richiede sempre più foglie “3D”, cioè a forma di cucchiaio, che non si attaccano alla busta e garantiscono una lunga shelf life. Erano presenti in campo anche varietà a foglia rossa, con tonalità che vanno dal “triplo rosso” al “cherry”, e varietà a foglia di quercia, per rispondere alle diverse richieste dei mercati.

Come ricordano Landi e Di Benedetto, la densità di semina consigliata è di circa 2,5 milioni di semi per ettaro, considerando una germinabilità media dell’85%. Le varietà più lente nella crescita risultano quelle con maggior sostanza secca, che offrono anche una migliore tenuta postraccolta.
Il lattughino biondo trova maggiore mercato nel Nord Italia, mentre nel Sud e all’estero si prediligono le varietà a foglia scura, più ricche di sostanza secca e con maggior durata commerciale.
La resa media si attesta tra 1,0 e 1,5 kg/m², ma la vera sfida estiva resta la produzione di sostanza secca in cicli brevi.
Le bietole colorate: Red Chard e Blue Blood
Nel campo sperimentale erano presenti anche due bietole a foglia colorata – Red Chard e Blue Blood – utilizzate per conferire colore e contrasto nelle misticanze. Queste varietà si stanno imponendo per la loro capacità di combinare valore estetico e buone prestazioni agronomiche.








