La campagna carciofo 2024/25 di Basf Nunhems si è conclusa positivamente, con risultati soddisfacenti sia dal punto di vista qualitativo sia da quello quantitativo. Tuttavia, nonostante l’andamento favorevole, il comparto cinaricolo italiano si trova ad affrontare una sfida strutturale sempre più pressante: la disponibilità idrica. Le piogge, seppur presenti nel corso dell’annata, sono state assorbite lentamente dai terreni e non hanno garantito un sufficiente riempimento degli invasi nelle principali aree strategiche per la coltura. È quanto dichiara Giovanni Orioli, responsabile della crop carciofo di Basf | Nunhems, facendo una sintesi dell’andamento della campagna del carciofo nell’annata 2024-2025 in Italia.
Italia primo produttore mondiale di carciofo

L’Italia è il primo produttore mondiale di carciofo con circa 24.000 ettari coltivati, esordisce Orioli. Ma rischia di vedere compromesso questo primato se non si interviene, nelle più importanti aree cinaricole nazionali, con;
- una programmazione agronomica mirata
- e investimenti strutturali nella gestione delle risorse idriche.
Perciò Basf Nunhems lancia l’allarme e sottolinea l’importanza di dare un segnale forte al comparto, sostenendo i produttori e promuovendo soluzioni innovative per garantire la sostenibilità della coltura del carciofo.
Campagna carciofo 2024-2025 positiva

«La campagna carciofo 2024-25 è stata molto positiva, soprattutto per l’andamento dei prezzi nella prima fase e per la quantità e qualità delle produzioni. Le condizioni climatiche, caratterizzate da piogge frequenti e temperature che si sono mantenute su livelli contenuti, senza abbassamenti eccessivi né riprese improvvise verso l’alto, hanno evitato la fioritura precoce del carciofo, permettendo un allungamento dei cicli produttivi e una buona resa nei campi. Questo positivo andamento climatico ha consentito di ottenere buone rese e la raccolta, terminata nei primi giorni di maggio, ha evidenziato un prodotto di qualità elevata, con un livello dei prezzi particolarmente favorevole nel periodo natalizio».
Sfida idrica per prossima campagna carciofo

Tuttavia, per Orioli, nonostante l’ottimo andamento, il comparto si trova ad affrontare una sfida importante: la disponibilità idrica.
«Le piogge autunnali e invernali, lente e non alluvionali, sono state assorbite dai terreni e non hanno garantito un quantitativo sufficiente per il riempimento degli invasi, così come la neve caduta durante l’inverno non ha contribuito in modo significativo a garantire i livelli di sicurezza. Anche le dighe del Centro-Sud, dove il carciofo viene coltivato al 98%, non hanno raggiunto i quantitativi adeguati ad affrontare la stagione estiva e autunnale. Le principali aree di coltivazione del carciofo - Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna - stanno quindi registrando una riduzione delle superfici coltivate, dovuta principalmente alla scarsità d’acqua e alla crescente difficoltà nel reperire manodopera. In particolare l’areale di Foggia risente fortemente della mancanza di risorse idriche, così come altre zone a forte vocazione cinaricola».
Pianificare con attenzione la prossima stagione
L’ottima campagna 2024-25 ha dimostrato che, con condizioni climatiche favorevoli, il potenziale produttivo del carciofo italiano resta elevato, conclude Orioli.
«Ora è il momento di pianificare con attenzione la prossima stagione, affrontando con decisione le criticità legate alla disponibilità idrica e alla gestione agronomica. È fondamentale creare interesse e supportare la filiera, sia per il mercato del fresco sia per la trasformazione, al fine di evitare un ulteriore calo delle superfici coltivate».