Dall’ingegno italiano una macchina spargicompost

L'aspa permetto lo spandimento a tappeto, particolarmente indicato in vigneti e serre con ortive utile ad una distribuzione su tutta la superficie
In provincia di Catania, l'agricoltore Giovanni Mangiapane ha ideato un nuovo carro spargicompost a controllo idraulico e modulare, capace di distribuire con precisione scarti organici di varia natura anche in spazi ristretti

Un nuovo carro spargicompost ideato da Giovanni Mangiapane, produttore di Mazzarrone, in provincia di Catania e realizzato dall’ingegnere Michele Pupin della Pupin Sergio & C. – Romans d'Isonzo di Gorizia. "Siamo arrivati al sesto spandicompost", racconta entusiasta Mangiapane, "ideale per spargere materiali preziosi di fine ciclo che senza questa macchina non potrebbero essere distribuiti in campo".

"È iniziato tutto circa 3 anni fa, racconta Giovanni, dall’esigenza di avere una macchina che facesse un lavoro specifico. L’ho proposto a diverse aziende, registrando solo esiti negativi. Pensavo di doverla realizzare in autonomia dopo il reperimento dei componenti e arrivato alla ricerca degli ingranaggi e delle scatole di cambio, un tecnico di una nota casa produttrice, mi propone di contattare l’ingegnere Michele Pupin che, sentita l’idea, l’ha sposata, perfezionando la macchina e rendendola più sofisticata e performante. La presentazione al recente Eima 2024 ha riscontrato grande successo".

Dosare gli scarti di fine ciclo

La differenza, rispetto al tradizionale spandiletame, sta nel fatto che questa macchina permette di riutilizzare gli scarti di fine ciclo in maniera dosata. Inoltre, consente di distribuire innumerevoli materiali: digestato di biogas, vinacce di fine spremitura delle cantine, pellettato, sansa, compost e cumuli. È frutto dell’unione di due macchine, ossia un classico spandiletame e una sofisticata spandisabbia che viene usata sui campi da golf francesi o americani per riportare la sabbia dove si rilevano problemi di ristagno idrico.

Le dimensioni della macchina consentono l’ingresso nelle serre di nuova generazione, perché dotata di un sistema di snodo che facilita le manovre nei punti più stretti.
La particolarità è il sistema di trasmissione totalmente idraulico che permette un range di regolazione più ampio, molto apprezzato dai produttori e che preserva da incidenti. È possibile regolare separatamente sia la velocità di avanzamento del nastro principale interno al cassone, sia la velocità di rotazione dell’organo spargitore posteriore: in questo modo è possibile gestire uno spargimento ottimale dei diversi materiali.

"È una macchina ideata nei momenti di crisi del Covid-19, periodo in cui non era reperibile azoto, urea e altre tipologie di fertilizzanti a prezzi accessibili, a questa situazione si è aggiunta la guerra in Ucraina e l’ulteriore rincaro del petrolio. Se osserviamo con attenzione la natura", continua Giovanni, "questa ci dà tutto, noi possiamo equilibrare e prendere qualcosa da una parte e portarla in un’altra, compensando in questo modo la differenza di granulometria e di struttura dei terreni. Questo aspetto ancora non è stato applicato operativamente, ma credo nel vicino futuro si potrà fare".

Un'architettura modulare

Per le sue caratteristiche costruttive, nonostante le dimensioni siano contenute, possiede una notevole capacità di carico, ne risulta una macchina molto compatta che permette di raggiungere posti poco accessibili, rispetto alla maggior parte delle macchine disponibili sul mercato.

La macchina ha un’architettura modulare: il modulo principale consiste nel telaio-vasca, che possiede un nastro a catena interno. È possibile collegarvi un timone fisso oppure snodato, a seconda delle esigenze di manovrabilità.

Per lo spargimento sono previsti 3 kit:
a) aspa per lo spargimento posteriore: consente una spargitura omogenea del materiale in una fascia che copre la larghezza della macchina;
b) accessorio di spargimento localizzato: una canala raccoglie il materiale proveniente dal nastro della vasca e lo convoglia in una fascia longitudinale della larghezza di circa 40 cm;
c) nastro per spargimento localizzato su una fila laterale; opzionale applicazione di un cilindro per la traslazione laterale del nastro al fine di raggiungere una distanza maggiore.

Lo spargicompost si presta anche all’implementazione di un sistema Isobus, quindi interfacciabile elettronicamente ai trattori di ultima generazione. Con l’Isobus è possibile impostare dal virtual terminal della trattrice la dose di spargimento (quintali per ettaro), oppure utilizzare le mappe di produttività e la meccatronica della macchina garantisce l’esecuzione del comando.
Chi sceglie di utilizzare questi strumenti di “Precision farming” ha la possibilità di accedere a sovvenzioni e contributi finanziati.

Tutte le foto sono di Giovanni Mangiapane

Dall’ingegno italiano una macchina spargicompost - Ultima modifica: 2025-05-12T11:00:41+02:00 da Alessandro Piscopiello

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