Riproduzione illecita di pomodori, due produttori condannati a risarcire le sementiere

Un produttore e un vivaista di Ragusa dovranno risarcire 80.000 euro per la riproduzione illecita di pomodori protetti da privativa comunitaria. La Corte d’Appello di Catania ha confermato la condanna economica, mentre il reato è stato prescritto

La Corte d’Appello di Catania ha confermato la condanna al risarcimento danni nei confronti di un produttore e di un vivaista della provincia di Ragusa, ritenuti colpevoli di aver riprodotto illecitamente varietà di pomodori protette da privativa comunitaria. I due avevano utilizzato tecniche vietate come il taleaggio e lo stub, in violazione delle normative europee.

La denuncia e le indagini

La vicenda è partita dalla denuncia della società titolare della privativa vegetale, con il supporto dell’Anti-Infringement Bureau for Intellectual Property Rights on Plant Material (Aib), associazione che tutela i diritti delle principali aziende sementiere globali.

La denuncia ha portato all’intervento della Guardia di Finanza di Ragusa e al rinvio a giudizio degli imputati per il reato di fabbricazione e commercio di beni in violazione di un titolo di proprietà industriale.

Condanna e prescrizione del reato

In primo grado, il tribunale aveva inflitto agli imputati otto mesi di reclusione, una multa di 10.000 euro e un risarcimento danni di 80.000 euro, oltre a 20.000 euro di spese legali. La Corte d’Appello ha confermato integralmente la condanna al risarcimento, mentre il reato è stato dichiarato estinto per prescrizione.

Il commento di Aib sulla sentenza

“Questa decisione rappresenta un ulteriore successo per Aib, che continua a intervenire contro soggetti terzi che, invece di acquistare lecitamente il seme, tentano invano di riprodurre con tecniche vietate dalla legge”, sottolinea l’associazione.

Rischi e danni economici della propagazione illecita

Secondo Ignacio Giacchi, direttore generale di Aib, “la propagazione non autorizzata di varietà vegetali non solo costituisce un rischio fitosanitario, favorendo la diffusione di virus, ma è anche un atto di concorrenza sleale che danneggia i produttori e i vivaisti che rispettano la legge. Inoltre, queste condotte arrecano gravi danni economici ai costitutori, che subiscono perdite ingenti derivanti dagli investimenti in ricerca e sviluppo per la creazione di nuove varietà”.

Riproduzione illecita di pomodori, due produttori condannati a risarcire le sementiere - Ultima modifica: 2025-03-06T11:45:31+01:00 da Alessandro Piscopiello

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