Impostare adeguati percorsi di fertilizzazione e irrigazione

Carciofo, capolini piccoli se la nutrizione è scarsa

Tra gli elementi nutritivi, la pianta assorbe una grande quantità di potassio e azoto. Anche il calcio però gioca un ruolo chiave nello sviluppo del fiore

Il carciofo presenta ritmi di assorbimento nutrizionali intensi nel corso di tutto il ciclo colturale, tranne una breve “pausa” vegetativa durante il periodo gennaio-febbraio. Nelle aree dove le temperature invernali diurne si mantengono miti, e non scendono sotto il cardinale termico limite per la coltura (8-9 °C), i ritmi di accrescimento sono, invece, pressoché costanti, registrando punte di particolare intensità nei mesi autunnali (cv. autunnali) e tra febbraio e aprile (cv. primaverili).

Nel carciofo tardivo si hanno due periodi di massima crescita: il primo nel periodo del risveglio vegetativo, a fine estate, con lo sviluppo dei carducci; il secondo, a fine inverno, con la crescita dello stelo fiorale e l’inizio della formazione del capolino principale (massima produzione di biomassa fresca e secca). Le cultivar precoci, a impianto estivo e produzione tra autunno e primavera, fornendo una più elevata quantità di massa verde, hanno maggiori esigenze nutrizionali rispetto alle tardive a produzione primaverile. In linea di massima, il ritmo di asportazione degli elementi nutritivi segue lo stesso andamento di produzione della sostanza secca, differenziandosi fra i singoli elementi in funzione dell’entità del fabbisogno degli stessi da parte della pianta.

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Carciofo, capolini piccoli se la nutrizione è scarsa - Ultima modifica: 2025-10-05T05:48:32+02:00 da Alessandro Piscopiello

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