Il settore orticolo italiano ha vissuto un 2023 complesso e sfidante, con fluttuazioni nei prezzi, pressioni sui margini, ma anche un’accelerazione verso l’innovazione come risposta alle crescenti criticità. Secondo il rapporto Ismea 2024, nonostante le difficoltà climatiche e macroeconomiche, la filiera degli ortaggi si conferma un pilastro fondamentale dell’agroalimentare nazionale, con un valore aggiunto significativo e una crescente attenzione all’efficienza e alla sostenibilità.
Prezzi e redditività lungo la filiera
I prezzi degli ortaggi nel 2023 hanno seguito dinamiche complesse, influenzate da fattori sia endogeni che esogeni. Come evidenziato nel rapporto Ismea, i prodotti freschi sono stati soggetti a forti oscillazioni, causate da eventi climatici estremi, dalla variabilità della domanda interna e dai costi di produzione in aumento.
Margini e ripartizione del valore
Un dato emblematico riportato dall’Ismea riguarda la distribuzione del valore lungo la filiera orticola: su 100 euro spesi dal consumatore per prodotti agricoli freschi, appena 7 euro rimangono agli agricoltori come margine netto. Il commercio e il trasporto assorbono una quota maggiore, pari a 19 euro, lasciando la fase primaria in una posizione di debolezza strutturale.
Per quanto riguarda i prodotti trasformati, il margine netto degli agricoltori si riduce ulteriormente a 1,5 euro su 100 euro di spesa, a fronte dei 13,1 euro trattenuti dal settore della distribuzione. Questa dinamica sottolinea la difficoltà degli agricoltori nel trasferire gli aumenti dei costi di produzione ai prezzi finali, un problema aggravato dal loro limitato potere contrattuale nei confronti della grande distribuzione organizzata.
Inflazione e volatilità dei prezzi
Nel corso del 2023, i prezzi degli ortaggi hanno mostrato un andamento altalenante. L’inflazione alimentare ha raggiunto il +10,2%, con punte particolarmente marcate per i prodotti freschi, spingendo verso l’alto il costo medio del carrello alimentare. Secondo Ismea, il valore medio dello scontrino per prodotti orticoli è cresciuto del 2,6% rispetto al 2022, attestandosi a 23,3 euro. Tuttavia, questa crescita nominale non ha compensato la contrazione dei volumi acquistati, che ha registrato un calo dello 0,8% rispetto all’anno precedente. In sostanza, i consumatori hanno ridotto le quantità per far fronte all’aumento dei prezzi, determinando una pressione aggiuntiva sulle dinamiche di mercato.
La volatilità ha avuto un impatto anche sulla programmazione aziendale. Gli agricoltori, colpiti da eventi climatici avversi come gelate e grandinate, hanno dovuto fronteggiare perdite significative nei raccolti, come nel caso delle patate (-4,4%) e degli ortaggi a foglia. Questi fattori hanno ridotto la redditività delle aziende agricole, accentuando la dipendenza da sostegni pubblici come i pagamenti diretti della Pac e i fondi straordinari del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Innovazione come leva strategica per il futuro
Nonostante il contesto difficile, il settore orticolo italiano sta mostrando un forte orientamento verso l’innovazione, riconosciuta come elemento chiave per affrontare le sfide future e garantire una maggiore competitività. Il rapporto Ismea evidenzia come gli investimenti in tecnologia, digitalizzazione e sostenibilità siano in crescita, spinti anche dai fondi del Pnrr e da iniziative regionali.
Agricoltura di precisione
Un ruolo centrale è ricoperto dall’agricoltura di precisione, che sta trasformando il modo in cui vengono gestite le coltivazioni orticole. L’utilizzo di sensori, droni e piattaforme digitali consente agli agricoltori di monitorare in tempo reale le condizioni dei campi, ottimizzando l’irrigazione e la distribuzione dei fertilizzanti.
Secondo i dati Ismea, nel 2023 circa il 37% delle aziende agricole italiane aveva dichiarato di voler investire in tecnologie innovative entro il 2024, con un focus particolare su sistemi per la gestione dei dati e l’automazione.
Questi strumenti non solo migliorano l’efficienza operativa, ma riducono anche l’impatto ambientale, un elemento cruciale in un contesto di cambiamenti climatici sempre più evidenti. Per esempio, sistemi di irrigazione intelligente basati sull’analisi dei dati meteorologici hanno consentito di risparmiare fino al 30% di acqua in alcune regioni, senza compromettere la qualità del raccolto.
Logistica e filiera corta
Un altro ambito di innovazione riguarda la logistica e l’organizzazione della filiera. Il rapporto Ismea sottolinea l’importanza di sviluppare infrastrutture logistiche moderne, capaci di ridurre i tempi di trasporto e preservare la freschezza dei prodotti. Il Pnrr ha destinato fondi specifici per il miglioramento dei centri di stoccaggio e per la creazione di hub logistici dedicati ai prodotti orticoli.
Parallelamente, cresce l’interesse per le filiere corte e per la vendita diretta al consumatore, considerata una soluzione efficace per aumentare i margini degli agricoltori. Nel 2023, le vendite dirette hanno registrato un incremento significativo, supportate anche dall’adozione di piattaforme e-commerce che collegano produttori e consumatori senza intermediari.
Sostenibilità e agricoltura biologica
L’agricoltura biologica rappresenta un ulteriore elemento di interesse per il settore orticolo italiano. Nel 2023, le superfici dedicate al biologico hanno continuato a crescere, raggiungendo una quota del 17% della superficie agricola utilizzabile (Sau) totale. Secondo Ismea, gli ortaggi biologici stanno guadagnando quote di mercato, trainati dalla crescente domanda di prodotti sostenibili e di qualità certificata.
I consumatori, sempre più sensibili alle tematiche ambientali, sono disposti a pagare un premio per prodotti orticoli certificati, incentivando le aziende agricole a convertire le proprie coltivazioni. Tuttavia, il passaggio al biologico richiede come sappiamo investimenti iniziali significativi e un supporto tecnico adeguato, che le istituzioni stanno cercando di fornire attraverso misure mirate.
Le prospettive
Il 2023 è stato un anno di sfide per il settore orticolo italiano, ma anche di opportunità per ridefinire il modello produttivo e distributivo. I prezzi altalenanti e le difficoltà climatiche hanno messo a dura prova la resilienza degli agricoltori, evidenziando la necessità di interventi strutturali lungo tutta la filiera.
L’innovazione, supportata dai fondi del Pnrr e da politiche agricole comunitarie, si sta rivelando un potente strumento per migliorare la competitività e la sostenibilità del settore. Se ben sfruttata, potrà trasformare queste sfide in opportunità, garantendo un futuro più stabile e redditizio per l’orticoltura italiana. Il rapporto Ismea 2024 ci consegna un quadro complesso ma stimolante: l’orticoltura italiana, nonostante le difficoltà, continua a rappresentare un’eccellenza del made in Italy, pronta ad affrontare, ci auguriamo, con determinazione le sfide del futuro.