La Patata dell'Alto Viterbese Igp viene prodotta nella parte più settentrionale del Lazio, in provincia di Viterbo, in un'area compresa tra il Lago di Bolsena, l'Umbria e la Toscana.
Il comprensorio include nove comuni: Acquapendente, Bolsena, Gradoli, Grotte di Castro, Latera, Onano, S. Lorenzo Nuovo, Valentano e Proceno. Questo territorio, appartenente al complesso vulcanico vulsino, è caratterizzato da terreni di origine vulcanica particolarmente ricchi di potassio, elemento fondamentale che conferisce alla patata le sue caratteristiche distintive. Il microclima dell'area beneficia dell'azione mitigatrice del Lago di Bolsena sulle temperature, creando condizioni ideali per questa coltivazione.
La coltivazione
Le tecniche di coltivazione seguono metodi tradizionali ben adattati all'ambiente locale. La preparazione del terreno inizia tra settembre e dicembre con un'aratura profonda di almeno 30 cm, mentre la semina avviene generalmente tra il 15 febbraio e il 15 maggio, preceduta dalla fresatura del terreno. È obbligatorio l'uso di tuberi-seme certificati, con specifiche riguardanti il calibro dei tuberi destinati alla semina. La monosuccessione colturale è vietata: la patata può tornare sullo stesso appezzamento solo dopo almeno un anno di altre colture.
La raccolta si svolge dal 15 giugno al 30 settembre, e l'irrigazione può avvenire a pioggia, a goccia o a scorrimento. Il prodotto può anche essere lavorato come IV gamma, dopo essere stato lavato, pelato meccanicamente e selezionato, per poi essere conservato a temperature tra 3 e 5 °C.
Caratteristiche
Per la Patata dell'Alto Viterbese Igp sono ammesse diverse varietà di Solanum tuberosum, tra cui Monalisa, Ambra, Agria, Agata, Vivaldi, Finka, Marabel, Universa, Chopin, Arizona e Jelly. Questa diversità consente di ottenere tuberi con caratteristiche organolettiche e destinazioni d'uso differenti. Le varietà Ambra e Monalisa sono versatili, particolarmente adatte alla cottura al forno e alla preparazione degli gnocchi. L'Agria, con il suo elevato contenuto di sostanza secca, è ideale per la frittura, così come la Jelly. La varietà Agata trova la sua migliore espressione nella cottura a vapore e nella preparazione di purè e crocchette.
Utilizzi
La versatilità della Patata dell'Alto Viterbese Igp la rende protagonista di numerose preparazioni culinarie. I metodi di cottura più comuni includono la cottura al forno, la frittura, la cottura a vapore e l'elaborazione in gnocchi, purè e crocchette. Il suo sapore intenso e gradevole la rende un ingrediente fondamentale nella cucina locale, come dimostrano ricette quali lo "Sformatino di patate dell'alto viterbese Igp" e l'"Orata al forno in crosta di patate", che ne esaltano le qualità organolettiche.
Produzione e sfide
Per quanto riguarda i volumi produttivi, la cooperativa Copavit ha registrato nel 2023 una produzione di 2.893.811 kg, con volumi simili negli anni precedenti. Tuttavia, recenti fonti segnalano una contrazione significativa: per la campagna 2023 si stima un ulteriore calo del 20%, con una produzione di circa 12.500 tonnellate rispetto alle 22.000 di quattro anni prima. Questi dati suggeriscono che il settore sta affrontando sfide considerevoli, probabilmente legate a fattori climatici, economici o strutturali, che stanno causando una progressiva riduzione delle aree coltivate o delle rese.