Per l’ulteriore crescita del florovivaismo pugliese occorre rilanciare il Distretto florovivaistico e del cibo di Puglia, rafforzandone la base associativa e adeguandone la missione a una normativa che punta a valorizzare il ruolo dei distretti come incubatori di azioni sinergiche intrafiliera per la loro affermazione sui mercati esteri.
È l’indicazione operativa emersa dall'incontro organizzato nel mercato dei fiori di Terlizzi (Ba) dalla segreteria tecnica del Distretto, la Vueffe Consulting, con la collaborazione dei Comuni di Terlizzi, Taviano e Leverano, insieme con Camera di Commercio e Confcommercio di Bari e le associazioni di categoria Cia, Coldiretti e Confagricoltura.
Rilancio del Distretto florovivaistico di Puglia

La filiera florovivaistica si è incontrata a Terlizzi per il rilancio del Distretto facendo sintesi del cammino intrapreso in questi anni e delineando un percorso di sviluppo concreto anche alla luce della legge regionale n. 42/2024.
Questa all’art. 104 ha apportato modifiche alla legge regionale n. 23/2007 (Promozione e riconoscimento dei distretti produttivi), che disciplina i criteri per individuare e riconoscere i distretti produttivi, oltre a stabilire le modalità per gli interventi di sviluppo distrettuale.
L’art. 104 ha introdotto il concetto di aggregazione anche di 10 unità aziendali e, soprattutto, ha dato maggiore rilevanza al ruolo dei distretti nell’ambito della politica regionale in tema di innovazione.
Ruolo strategico del mercato dei fiori di Terlizzi

Nella prospettiva di crescita del Distretto il sindaco di Terlizzi, Michelangelo De Chirico, ha ricordato il ruolo strategico del locale mercato dei fiori.
«Terlizzi è una città storicamente legata al comparto florovivaistico e riveste un ruolo di primissimo piano con oltre 300 imprese attive che si occupano di produzione e commercializzazione del fiore reciso e di piante in vaso da appartamento e da esterno. Il mercato dei fiori cittadino, un’opera finanziata diversi decenni fa con fondi importanti, è stato progettato sul modello dei mercati olandesi, basati non solo sull’incrocio tra domanda e offerta con aste, ma anche sull’offerta di servizi collaterali che possono mettere le aziende nelle condizioni più performanti per svilupparsi.
A Terlizzi il comparto florovivaistico vive un periodo di transizione generazionale, che auspico foriero di cambiamenti, visto che finora non tutte le imprese hanno colto le opportunità di crescita nel mercato orientandosi verso l’export. Per aiutare le imprese in tale direzione l’amministrazione comunale continuerà a supportare il tessuto imprenditoriale con progetti di promozione e divulgazione, al fine di ridurre il dislivello con altri territori che hanno ben saputo fare rete e sistema, concentrando l’offerta in un vero e proprio marchio».
Energia rinnovabile per abbattere riscaldamento serre
Coerente con l’impostazione del sindaco è stato l’intervento dell’assessore Angela Parisi che ha presentato un progetto a valere su fondi europei che mira alla valorizzazione della produzione di energie alternative da fonti rinnovabili, finanziato grazie a un’attività di cooperazione con altri portatori di interesse del bacino adriatico.
«È un progetto ambizioso ancorato al concetto delle comunità energetiche che può avere un impatto positivo sia sulla comunità sia sugli imprenditori florovivaistici con un abbattimento dei costi derivanti dal funzionamento delle serre».
Distretto florovivaistico di Puglia e Gdo
Sul versante commerciale è intervenuto il presidente di Confcommercio Bari-Bat, Vito D’Ingeo, che ha illustrato un accordo promosso da Confcommercio e Camera di Commercio con la Gdo per destinare una quota del prodotto florovivaistico ad imprese locali, favorendo al contempo la qualità e la tracciabilità del prodotto florovivaistico a totale garanzia del consumatore. D’Ingeo ha quindi evidenziato «il ruolo strategico che il Distretto florovivaistico di Puglia riveste nello stringere rapporti con le reti di distribuzione organizzata, medie e grandi, al fine di creare un rapporto diretto fra territorio e consumatore». Un consumatore che, come ha evidenziato Nada Forbici, coordinatrice nazionale della Consulta florovivaismo di Coldiretti, «sta cambiando i gusti, le preferenze e i modi d’acquisto».
Impresa florovivaistica volano di sviluppo del territorio
Tutti gli intervenuti hanno evidenziato il ruolo che rivestono l’aggregazione e la cooperazione fra istituzioni e imprese. In particolar modo i delegati di Confagricoltura, Coldiretti e Cia hanno invocato «politiche che pongano al centro del raggio d’azione l’impresa florovivaistica come volano di sviluppo di un territorio e luogo generatore di redditività per un intero indotto che può trarre benefici dall’affermazione a livello internazionale di un marchio commerciale riconosciuto come sinonimo di garanzia di qualità».
Aggregazione, necessità per affrontare sfide del mercato
L’aggregazione non è più una opportunità da cogliere, ma una necessità per affrontare le sfide del mercato che si evolve in maniera quasi frenetica, ha ribadito l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia.
«Gli accordi con la Gdo promossi anche dalla Regione Puglia devono vedere , mantenendo un’alta qualità standardizzata. Concordo sul valore della promozione, perciò auspico un percorso congiunto anche con le associazioni di categoria e i distretti affinché si possa pianificare una presenza assidua del florovivaismo pugliese nei più importanti appuntamenti fieristici e non, senza lavorare solo ed esclusivamente sugli interventi spot, poiché c’è una legge regionale sul florovivaismo che deve essere sfruttata appieno».