Florovivaismo, il Regno Unito riapre all’export italiano

Dopo il blocco per il Pochazia shantungensis, Londra revoca le restrizioni: nessun rischio di diffusione dell’insetto sul territorio nazionale

Dopo mesi di incertezza e danni economici, le aziende florovivaistiche italiane possono tornare a esportare piante ornamentali nel Regno Unito. Le autorità sanitarie britanniche hanno infatti revocato il blocco imposto nell’ottobre 2024 a seguito del ritrovamento ripetuto dell'insetto Pochazia shantungensis in piante provenienti dall’Italia.

Una misura che, secondo quanto asserisce lo stesso Masaf, aveva penalizzato fortemente il comparto, portando alla distruzione dei lotti sequestrati e provocando un calo del 3,2% dell’export italiano verso il mercato britannico, che nel 2024 aveva raggiunto un valore di 42,6 milioni di euro.

Il via libera ufficiale è arrivato in questi giorni, al termine di un’accurata valutazione di rischio fitosanitario (Rapid Pest Risk Analysis - Pra) condotta dagli esperti del Regno Unito. Le analisi hanno concluso che «nessuna parte del territorio britannico presenta condizioni climatiche sufficientemente calde da permettere la diffusione e la proliferazione del Pochazia shantungensis». Di conseguenza, non sussistono i presupposti per un blocco commerciale basato sul rischio di insediamento dell’insetto o di danni economici irragionevoli.

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Florovivaismo, il Regno Unito riapre all’export italiano - Ultima modifica: 2025-05-29T11:15:32+02:00 da Alessandro Piscopiello

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