Patata, giro d’Italia sul problema difesa

Il bilancio fitosanitario dell’Associazione italiana per la protezione delle piante

Campo di patate in Friuli con evidenti sintomi di peronospora (giugno 2024)
La situazione nei principali areali di produzione riguardo a crittogame, fitofagi ed erbe infestanti

In Calabria peronospora, alternaria e dorifora, in Emilia-Romagna elateridi, in Friuli-Venezia Giulia peronospora e dorifora, in Piemonte alternaria, elateridi e dorifora, in Veneto elateridi e Cyperus esculentus. Sono queste le criticità maggiori nella difesa della patata da avversità parassitarie e da erbe infestanti per le regioni considerate, secondo quanto emerso dal bilancio fitosanitario per il biennio 2024-2025 realizzato dall’Associazione italiana per la protezione delle piante (Aipp) e presentato a Foggia, nell’ambito della V edizione dei bilanci fitosanitari.

Sintomi caratteristici di alternaria su foglia (Piemonte)

Calabria

Peronospora, alternaria e dorifora causano i principali problemi fitosanitari sulla patata calabrese, ha affermato Vincenzina Scalzo dell’Arsac Calabria. «Nel 2025 rovesci di forte intensità e locali grandinate hanno colpito molte aree dell’altopiano silano causando importanti attacchi di peronospora negli appezzamenti colpiti. Le strategie di difesa hanno previsto: trattamenti preventivi con prodotti sistemici (fosetil alluminio, metalaxil, metalaxil-M) associati a rame o prodotti con diverso sito d’azione per evitare l’insorgenza di resistenze; applicazione di fosfonato di potassio, sempre abbinato a partner di copertura, in condizioni favorevoli allo sviluppo della malattia; impiego al termine della fioritura di prodotti ad azione citotropica con una buona adesione di cere fogliari (ametoctradina, zoxamide, cyazofamid) per evitare i dilavamenti dovuti alle piogge».

Nel biennio le condizioni climatiche, con temperature molto alte associate a frequenti irrigazioni, hanno favorito lo sviluppo dell’alternaria. «La strategia di difesa è stata impostata sull’utilizzo di sali di rame, difenoconazolo, azoxystrobin, cimoxanil + zoxamide, mandipropamid + difenoconazolo per l’eccellente resistenza al dilavamento e la buona persistenza. Per una corretta gestione dell’alternaria è cruciale la rotazione di fungicidi con diverse modalità di azione, in particolare di quelli multisito. La difesa biologica ha fatto ricorso a sali di rame, farine di roccia (zeolite e caolino), trattamenti preventivi con Bacillus amyloliquefaciens e B. subtilis, estratti vegetali».

Nel 2025 le temperature elevate di fine giugno hanno favorito lo sviluppo della dorifora, rendendo necessari trattamenti a base di acetamiprid, metaflumizione, clorantraniliprole, flupyradifurone e in biologico con azadiractina e spinosad. Per gli elateridi il controllo è stato affidato ai piretroidi teflutrin e lambda-cialotrina con applicazione localizzata alla semina e/o alla rincalzatura, ma occorre ricercare soluzioni efficaci e sostenibili: il ricorso a strategie integrate può controllare efficacemente l’incidenza di questi fitofagi riducendo l’impatto ambientale. Non si sono verificati attacchi significativi di afidi e nottue. Infine dove è stata accertata presenza di nematodi cisticoli si è intervenuto alla semina con formulati granulari a base di fosthiazate; alternativa non chimica è la biofumigazione con piante biocide».

Friuli: tuberi di patate inverdite e attaccate da dorifora (agosto 2025)

Emilia-Romagna

Nel 2014 le precipitazioni di maggio e giugno hanno favorito danni da peronospora sulla vegetazione ma non sui tuberi, nel 2025 non si è avuto alcun problema particolare, ha ricordato Lorenzo Tomba del Servizio fitosanitario Emilia-Romagna. «La strategia di difesa adottata ha previsto interventi dalla chiusura dell’interfila alla raccolta con antiperonosporici sia di copertura sia ad azione curativa. Nel 2024 sono state richieste e concesse due deroghe al disciplinare di produzione integrata, incrementando i trattamenti di cimoxanil da 3 a 5 e di metalaxil-M da 3 a 4. La patata ha perso due importanti sostanze attive, metiram e dimetomorf: per far fronte alle revoche nel Dpi del 2025 sono state incrementate le sostanze attive disponibili: fluazinam da 2 a 3, cimoxanil da 3 a 4 e zoxamide da 4 a 5».

Anche contro l’alternaria, che ha causato qualche problema solo nel 2024, sono stati compiuti interventi dalla chiusura dell’interfila alla raccolta; nel 2024 è stata concessa deroga per un trattamento in più con difenoconazolo (da 1 a 2); nel 2025 è stato revocato il dimetomorf. «Il 2025 ha visto un peggioramento rispetto al 2024 delle infezioni da Rhizoctonia e sclerotinia. Contro la rizottoniosi la strategia di difesa adottata ha previsto interventi in presemina e alla semina con tolclofos metile (concia), fluxapyroxad (concia o al suolo), flutolanil (concia o al suolo), azoxystrobin (al suolo) e interventi agronomici (ampie rotazioni colturali, utilizzo di tuberi-semi sani, gestione del drenaggio soprattutto nel Bolognese dove i terreni sono più pesanti). Contro la sclerotinia interventi in presemina con biofungicidi (Coniothyrium minitans, Trichoderma harzianum) e gli stessi interventi agronomici adottati per la peronospora».

Tra i fitofagi gli elateridi hanno causato gravi danni nel 2024, mentre il calo del 2025 è dovuto allo spostamento della coltivazione della patata dalla provincia di Bologna a quella di Ferrara, con terreno sabbioso e, quindi, minore presenza del fitofago. «La strategia di lotta adottata prevede interventi alla semina/rincalzatura/fertirrigazione. Il monitoraggio degli adulti è importante nei campi dove si intende seminare patata l’anno successivo per stimare la carica del fitofago, adottando trappole e feromone specifico per Agriotes brevis a marzo, A. sordidus ad aprile-maggio, A. litigiosus a maggio-giugno».

Caratteristici fori scavati da elateridi su tubero di patata (Piemonte)

Friuli-Venezia Giulia

A maggio-giugno del 2024, ha comunicato Valentina Cacitti dell’Ersa - Agenzia regionale per lo sviluppo rurale del Friuli-Venezia Giulia, si è avuta difficoltà di contenimento della peronospora su varietà sensibili per meteo avverso che rendeva impossibile entrare in campo e condizioni predisponenti; a luglio-agosto il contenimento è stato realizzato con prodotti di copertura. «Nel 2025 condizioni predisponenti da fine maggio a fine luglio hanno causato gravi danni sui tuberi di varietà sensibili come Kennebec. Le strategie di lotta integrata hanno previsto l’impiego di prodotti sistemici nei periodi critici, alternando i principi attivi per evitare resistenze, e rame come prodotto di copertura nei periodi iniziali e a ridosso della raccolta. La lotta biologica è stata effettuata con rame e varietà tolleranti».

Contro l’alternaria sono stati impiegati prodotti sistemici nei periodi critici, ma in genere la gestione effettuata per la peronospora è stata sufficiente a contenerla. Per la rizottoniosi sono stati rilevati pochi casi nel 2024, mentre nel 2025 le infezioni primaverili hanno causato danni importanti su fusti e tuberi; la lotta integrata ha previsto l’utilizzo alla semina di prodotti contenenti microrganismi (Trichoderma), autorizzati anche per la difesa in biologico.

«Nel biennio, tra i fitofagi, la dorifora ha palesato massiccia presenza in tutta la regione, con numerose generazioni. Il contrasto di questo insetto si sta rivelando difficile per la tolleranza sviluppata ad alcuni principi attivi, in particolare ai piretroidi. La difesa integrata prevede l’utilizzo, durante l’ovideposizione della prima generazione, di prodotti a base di clorantraniliprole, seguiti da sostanze attive ad azione di contatto come deltametrina e lambda-cialotrina, e nei periodi di maggiore infestazione di acetamiprid (da impiegare alla schiusura delle uova e contro larve giovani con limite di un solo trattamento). La difesa ha previsto l’impiego anche di prodotti a base di spinosad e azadiractina, consentiti in agricoltura biologica».

Per la problematica degli elateridi si riscontra difficoltà a far capire l’importanza delle pratiche agronomiche come la rotazione e dei monitoraggi per la gestione del rischio. «La difesa integrata contro gli elateridi utilizza geodisinfestanti alla semina o alla rincalzatura, anche se risultano spesso poco utili, seguiti da trattamenti con prodotti distribuiti in manichetta a base di azadiractina, funghi entomopatogeni (Beauveria bassiana) e nematodi. La difesa biologica si basa principalmente sulla gestione del rischio (effettuando il monitoraggio degli elateridi e inserendo opportune rotazioni e cover crop) e tramite l’utilizzo di prodotti a base di azadiractina».

Cover crop di Crotalaria juncea per il controllo degli elateridi in Friuli (settembre 2025)

Piemonte

In Piemonte, per la peronospora, l’annata 2024 ha vissuto una situazione critica da maggio a inizio luglio e a inizio agosto, mentre l’annata 2025 è stata nella norma, ha informato Riccardo Fagnola della Fondazione Agrion. «Oltre all’impiego di varietà resistenti, la strategia di difesa adottata prevede trattamenti prima delle piogge con prodotti sistemici/citotropici e poi di copertura. In biologico non ci sono alternative al rame. Per l’alternariosi l’annata 2024 è stata di forte pressione, l’annata 2025 nella media. Le varietà precoci si sono dimostrate molto suscettibili. I prodotti utilizzati sono difenoconazolo, azoxystrobin/pyraclostrobin, zoxamide».

Tra i fitofagi gli elateridi, vero fattore limitante della pataticoltura in Piemonte, hanno esercitato una forte pressione nel 2024, mentre l’annata 2025 è stata nella media in provincia di Cuneo e con forte pressione in quella di Alessandria. «Il geoinsetticida alla semina è necessario ma non è risolutivo, invece il fosthiazate, benché sia un nematocida e non utilizzabile direttamente sugli elateridi, ha manifestato maggiore persistenza d’azione con riduzione del danno. Per contenere gli elateridi non si può pensare di intervenire solo l’anno in cui si fa patata, negli altri anni occorrono ampie rotazioni, e poi arature e sovesci per limitare l’aumento della loro popolazione; sarebbe utile applicare il geoinsetticida sui cereali vernini, in maniera preventiva, cosa tuttavia non consentita nel disciplinare di produzione integrata della Regione Piemonte; peraltro con forti infestazioni il trattamento localizzato sulla fila con il geoinsetticida non è sufficiente. Il 2024 ha visto una forte pressione anche di dorifora, l’annata 2025 nella media. Conclamata la riduzione di efficacia dei piretroidi, per contenere la dorifora sono necessari almeno tre interventi con acetamiprid o clorantraniliprole. Un buon effetto repellente lo ha dimostrato l’impiego dello zolfo in polvere. La tignola della patata ha provocato solo danni di lieve entità: la strategia di difesa adottata è l’impiego del clorantraniliprole».

Danni su tubero provocati da tignola (Piemonte)

Veneto

In Veneto nel 2024 i primi focolai di peronospora sono apparsi a fine maggio sugli impianti più lussureggianti, ha informato Antonio Mingardo del Servizio fitosanitario Regione Veneto. «Le infezioni sono state controllate con le diverse sostanze autorizzate, in particolare con dimetomorf. Sono stati utilizzati alcuni modelli previsionali privati, validati negli ultimi tre anni, e il modello previsionale Ipi (Indice potenziale infettivo) sviluppato in Emilia-Romagna, adottato dalla Regione Veneto e divulgato con bollettini fitosanitari. L’annata 2025 non ha avuto particolari criticità: i primi focolai sono comparsi il 10 giugno, sono stati sufficienti due-tre interventi sulle varietà precoci, sei sulle tardive. Per le avversità fungine “minori” nel 2024 l’alternaria ha mostrato una pressione più sostenuta, in giugno, rispetto agli ultimi anni, in particolare sulla varietà Colomba, ed è stato autorizzato un trattamento in deroga con difenoconazolo; scarse le segnalazioni di Rhizoctonia e in diminuzione le batteriosi. Nel 2025 l’alternaria non ha causato alcun problema sulle varietà precoci (Agata, Primura), invece in aumento sulle tardive (ciclo di 120-140 giorni); per la Rhizoctonia si sono avute segnalazioni in aumento su Colomba».

Negli ultimi anni sta crescendo la presenza su patata di gravi danni da elateridi. «Perciò la Regione Veneto ha aderito al progetto ministeriale per l’individuazione di soglie di danno basate sulla cattura degli adulti negli appezzamenti designati alla coltura negli anni successivi al monitoraggio. La dorifora nel 2024 è stata nella norma e il controllo è risultato efficace. Nel 2025 le infestazioni sono state maggiori e continue con difficoltà nel controllo: le semine proseguite fino a metà aprile hanno fornito materiale “fresco” agli adulti che si spostavano nei diversi appezzamenti; per la difesa sono disponibili solo i piretroidi; manca un ovicida; acetamiprid non è più utilizzato per paura dei residui».


Allarme per il Cyperus esculentus

Grave infestazione di Cyperus esculentus ad Ariano Polesine (Ro) su Sinora, varietà di patata da industria (giugno 2025)

Se in Calabria le erbe infestanti che più preoccupano sono erba morella, stramonio comune, amaranto, persicaria, cuscuta, vilucchio e chenopodio, nelle altre regioni l’infestante chiave o emergente che allarma è il Cyperus esculentus. In Friuli-Venezia Giulia è un problema emergente, così come in Piemonte (dove sono già insediati amaranto, persicaria e sorgo selvatico). Anche in Veneto è un problema emergente, ma alcune aziende nel 2025 non sono riuscite a controllarne l’infestazione e non hanno raccolto patate. In Emilia-Romagna è già consolidato nei terreni sabbiosi del Ferrarese e ci sono i primi ritrovamenti anche nel Bolognese, in prossimità di fossi e canali.

Patata, giro d’Italia sul problema difesa - Ultima modifica: 2025-12-17T15:56:28+01:00 da Roberta Ponci

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome