Un’indagine condotta da Cso Italy analizza il rapporto degli italiani con il consumo di frutta e verdura, rivelando un quadro articolato fatto di percezioni errate, aspettative disattese e richieste informative sempre più specifiche.
Consumi in calo e percezione di costi elevati
Tra il 2021 e il 2023 il comparto ortofrutticolo ha registrato un calo dei consumi del 14%, pari a circa 816.000 tonnellate in meno. Il 2024 ha segnato una lieve frenata, ma non sufficiente a invertire la tendenza. Un dato significativo riguarda la percezione del prezzo: per il 75% degli italiani l’ortofrutta è costosa, sebbene il suo reale peso sulla spesa familiare complessiva sia solo del 4%.
Scarsa soddisfazione e conoscenze limitate
La ricerca evidenzia una forte insoddisfazione sulle informazioni disponibili nei punti vendita: solo il 20% si dichiara soddisfatto. Il consumatore cerca più dettagli su maturazione, caratteristiche organolettiche, utilizzi e benefici salutistici. Inoltre, il 70% non conosce il significato di “biologico” e il 60% ignora la ricchezza di Dop e Igp italiane.
Giovani e ortofrutta
I giovani rappresentano la fascia di popolazione che consuma meno ortofrutta: il 20% ne fa un uso marginale o nullo. È invece elevato il consumo tra le donne, in particolare quelle che seguono diete vegetariane o vegane. Tra i più giovani cresce l’adesione a diete iperproteiche.
Preferita quella italiana e di stagione
Nonostante le criticità, l’indagine offre spunti positivi: la qualità riconosciuta spinge all’acquisto, e il consumatore mostra una netta preferenza per prodotti stagionali e di origine italiana. Questo conferma il valore aggiunto del made in Italy ortofrutticolo, che resta un asset strategico per il comparto.
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