Agricoltura resiliente e sostenibile: il ruolo dei parentali selvatici

Parentali selvatici delle brassiche in campo sperimentale
Parentali selvatici delle brassiche in campo sperimentale
I parentali selvatici (Cwr) possono rendere l’agricoltura più resiliente e sostenibile. I risultati del progetto Horizon Cousin

L’agricoltura deve affrontare sfide sempre più complesse, dai cambiamenti climatici alla riduzione delle risorse genetiche disponibili. In questo contesto, i parentali selvatici delle colture agrarie (Crop Wild Relatives - Cwrs) rappresentano una risorsa strategica per il miglioramento genetico e la sostenibilità della produzione agricola.

Il progetto europeo Horizon Cousin (Crop Wild Relatives Utilization and Conservation for Sustainable Agriculture) mira proprio alla conservazione e valorizzazione di queste risorse genetiche per aumentare la resilienza delle colture e garantire un’agricoltura più sostenibile. Finanziato nell’ambito del programma Horizon Europe (Horizon-CL6-2023-Biodiv-01), il progetto è coordinato dall’Università Rey Juan Carlos di Madrid (URJC) e coinvolge 26 partner da 12 Paesi per una durata complessiva di 5 anni.

Le colture target e gli obiettivi del progetto

Cousin si concentra su cinque colture di primaria importanza agronomica:

  • Frumento (Triticum aestivum)

  • Orzo (Hordeum vulgare)

  • Pisello (Pisum sativum)

  • Lattuga (Lactuca sativa)

  • Brassiche (Brassica oleracea e Brassica napus)

Le attività principali comprendono:

Mappatura dei parentali selvatici in Europa per identificarne la distribuzione e lo stato di conservazione.
Caratterizzazione genetica e fenotipica, per individuare accessioni con caratteristiche di interesse agronomico, come la resistenza a stress biotici e abiotici.
Conservazione delle risorse genetiche sia ex situ (in banche del germoplasma) che in situ (negli habitat naturali).
Sviluppo di strategie di breeding per favorire l’introduzione di caratteri utili nelle colture moderne.

L’obiettivo finale è fornire strumenti concreti per contrastare la perdita di biodiversità agricola e migliorare la produttività in un contesto di cambiamenti climatici e riduzione dell’uso dei fitofarmaci.

Il gruppo di lavoro del progetto Cousin

Il primo anno di attività: risultati e prospettive

Dal 19 al 21 febbraio 2025, presso l’Università di Catania, si è svolto il primo annual meeting del progetto, con la partecipazione di oltre 50 ricercatori e rappresentanti del consorzio. Durante l’incontro sono stati analizzati i progressi del primo anno e pianificate le attività future.

Focus sulle Brassiche: conservazione e miglioramento genetico

Ferdinanco Branca

Il professor Ferdinando Branca, ordinario di Orticoltura e Floricoltura presso il Dipartimento Di3A dell’Università di Catania, ha illustrato le attività condotte sul genere Brassica, che comprendono:

  • Raccolta, catalogazione, rigenerazione e conservazione di popolazioni di B. drepanensis, B. incana, B. macrocarpa, B. rupestris e B. villosa.

  • Conservazione delle cultivar tradizionali di B. oleracea, tra cui cavolo broccolo, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo rapa e cavolo da foglia, sia sotto forma di semi sia attraverso campi di collezione.

  • Analisi biochimiche e morfometriche su due cicli di coltivazione in pieno campo, con particolare attenzione ai livelli di glucosinolati, polifenoli e altri metaboliti secondari.

  • Individuazione di accessioni tolleranti a stress abiotici, come la siccità, e biotici, come Xanthomonas campestris pv. campestris.

  • Caratterizzazione di popolazioni eterogenee (Materiali eterogenei biologici - Mebs) e linee ricombinanti (Recombinant Inbred Lines - Rils).

  • Assemblaggio del genoma di cinque specie di parentali selvatici selezionati.

Questi studi mirano a identificare materiali geneticamente interessanti per il miglioramento delle brassiche coltivate, con potenziali applicazioni nel breeding per la resistenza a malattie e condizioni ambientali estreme.

Broccolo nero
Cultivar locale Broccolo nero dell'Etna

Collaborazioni e prospettive future

Durante l’incontro di Catania è stato presentato anche il progetto Pro-Wild, che coinvolge 19 partner europei e ha l’obiettivo di valorizzare i parentali selvatici delle colture agrarie per migliorarne la resilienza e la produttività. Maggiori dettagli sono disponibili su pro-wild.eu.

Un aspetto cruciale del progetto Cousin è la gestione e lo scambio di materiale genetico. Riccardo Bocci, di Semi Rete Rurale, ha illustrato le modalità di redazione dei documenti, le tempistiche per l’invio e le procedure per il trasferimento di materiale vegetale destinato alle attività di ricerca.

Sono state inoltre discusse le strategie di disseminazione per coinvolgere il settore agricolo, con particolare attenzione agli stakeholder della filiera orticola e cerealicola. L’analisi dei punti critici ha permesso di individuare azioni di miglioramento per ottimizzare il coinvolgimento degli agricoltori e delle aziende sementiere.

Le visite tecniche effettuate durante l’evento hanno consentito di documentare le popolazioni di CWRs locali, analizzandone la variabilità genetica e le potenzialità per la conservazione e il miglioramento delle colture.

Dove trovare aggiornamenti sul progetto

I risultati preliminari di Horizon Cousin sono disponibili sul sito ufficiale del progetto e sui canali social:

Il progetto rappresenta un’importante opportunità per l’innovazione genetica in agricoltura, promuovendo un utilizzo più consapevole della biodiversità per affrontare le sfide del futuro.

Agricoltura resiliente e sostenibile: il ruolo dei parentali selvatici - Ultima modifica: 2025-03-24T16:54:52+01:00 da Alessandro Piscopiello

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