Lattuga, stabilità e redditività nel cuore di Lusia

Le serre sono l’asset principale dell’azienda Capato
Tre generazioni di orticoltori conducono l’azienda Capato, una realtà familiare solida, moderna e tecnologica, capace di garantire qualità costante e sostenibilità ambientale e sociale

Fondata nel 1961 dai fratelli Paolo, Angelino, Mario e Bruno, l’Azienda Agricola Capato ha attraversato oltre sessant’anni di evoluzione agricola. Oggi è guidata dai figli dei fondatori, con il supporto della terza generazione già coinvolta direttamente in azienda.
Alla base rimane una forte impronta familiare: «dieci membri della famiglia sono attivi nella gestione quotidiana, affiancati da circa trenta collaboratori stabili, molti dei quali legati da rapporti consolidati nel tempo, la vera forza dell’azienda», spiega Roberto Capato, che con Simone, Fabrizio e altri sei coadiuvanti familiari conducono l’azienda.
La struttura organizzativa è orientata all’efficienza delle operazioni di campo e in magazzino: ogni squadra di lavoro ha un referente e si occupa di fasi precise (raccolta, trapianto, manutenzione serre, confezionamento), garantendo efficienza e specializzazione. Questo modello consente all’azienda di operare con standard altissimi, senza però perdere la flessibilità tipica della gestione familiare.

Il valore del territorio di Lusia

La storia dell’orticoltura a Lusia (Rovigo) è strettamente legata al fiume Adige. Le esondazioni del dopoguerra hanno lasciato un terreno di medio impasto sabbioso-argilloso che rende gli ortaggi a foglia coltivati in quest’area unici per qualità organolettiche. È proprio a Lusia che era nata l’Igp dedicata all’insalata, la sola in Europa. I terreni di Capato si estendono per circa 60 ettari, di cui 45 coperti da serre riscaldate. Questa estensione è insolita per un’azienda orticola, dove spesso le superfici sono più ridotte. La disponibilità di ettari permette rotazioni ampie, fondamentali per contenere la pressione di parassiti e patogeni senza dover ricorrere a trattamenti intensivi.

Il corpo principale dell’azienda visto dall’alto

Colture

Le lattughe sono la specialità di Capato

Ogni anno vengono messe a dimora circa 15 milioni di piantine, suddivise principalmente tra lattughe Trocadero e Gentile, cavolo cappuccio (Cuore di bue e Tondo), cicoria, bietola da costa e sedano verde. La programmazione annuale è definita in base alle richieste della Gdo. Tra l’altro, l’azienda effettua prove varietali condotte insieme a ditte sementiere, che testano direttamente in azienda nuove genetiche per valutare resistenza e resa. «Le rese variano in funzione del ciclo: una lattuga può essere pronta in 30-40 giorni durante i mesi primaverili ed estivi, mentre richiede fino a 60 giorni in inverno. La produzione è quindi modulata attraverso cicli differenziati, con 2-3 raccolti invernali e più cicli rapidi in primavera-estate», racconta Capato.

Tecnica

Il principio guida è la sostenibilità. La rotazione prevede, ad esempio, l’alternanza tra insalata e sedano, capace di assorbire tossine lasciate dalle foglie residue, o tra cavoli e cicorie per riequilibrare il terreno. Inoltre, circa il 10-20% delle superfici è destinato a colture di sovescio (frumento, erba medica, leguminose), che vengono fresate e interrate per arricchire il suolo di sostanza organica.
La concimazione è basata quasi esclusivamente su letame bovino proveniente da allevamenti biologici delle zone montane venete. Questo approccio comporta costi maggiori (fino a 10-15 centesimi al chilo di prodotto), ma assicura un terreno più fertile e privo di residui indesiderati.

Tecnologia e infrastrutture

Il vero cuore produttivo sono le serre riscaldate, introdotte nel 2006 e costantemente ampliate. Grazie a sistemi di ventilazione automatizzata, sensori di umidità e aperture regolabili, si riesce a mantenere temperature più basse rispetto all’esterno nei mesi estivi e condizioni ottimali nei mesi freddi.
Le strutture antigrandine e gli impianti fotovoltaici integrano la gestione sostenibile. Recentemente sono stati introdotti sistemi di accumulo energetico a batterie, per ridurre la dipendenza dalla rete e contenere i costi. L’imballaggio e la logistica sono altre aree su cui l’azienda ha puntato molto, investendo in linee di confezionamento per il prodotto
in sacchetto, che garantisce freschezza e tracciabilità. La catena del freddo è rispettata rigorosamente per consegne tempestive verso i centri di distribuzione della Gdo.

L’impianto di lavaggio brevettato dall’azienda stessa, con acqua filtrata tre volte

Serre al sicuro con Gartenbau

Le serre rappresentano l’asset principale dell’Azienda Agricola Capato. Sono loro a garantire la produzione continua, ma anche l’elemento più esposto agli eventi estremi, sempre più frequenti e intensi a causa dei cambiamenti climatici. Negli ultimi anni l’azienda è stata colpita da trombe d’aria e grandinate che hanno provocato danni fino a 250.000 euro, compromettendo intere parti delle strutture. Per proteggersi da questi rischi, Capato collabora da oltre 25 anni con Gartenbau, compagnia leader nelle assicurazioni agricole specializzate per le serre. Il rapporto va oltre la semplice copertura assicurativa: significa avere un partner affidabile nel consigliare interventi preventivi, gestire sinistri complessi e garantire liquidazioni rapide in caso di danni gravi.

«La collaborazione è basata sulla fiducia reciproca. Capato si rivolge all’assicurazione solo per sinistri di rilevanza significativa, evitando di gravare sul sistema mutualistico con richieste minori. In cambio, Gartenbau assicura supporto diretto e personalizzato, con tecnici pronti a intervenire sul territorio», precisa Michele Simioni, product development manager e risk manager nordest Italia. Avere le serre assicurate significa poter continuare a investire e a programmare il futuro, sapendo che la struttura produttiva più importante è protetta. «Dal 2026 Gartenbau opererà direttamente sul territorio italiano, e dato il rapporto di fiducia e collaborazione l’azienda orticola ha deciso di assicurarsi direttamente con la Compagnia», conclude Simioni.

Relazioni con la filiera

Il 90% della produzione è destinato alla grande distribuzione, con clienti come Conad, MD, Famila, Eurospin e altre insegne. Il modello operativo è basato sul preordine: ogni giorno la Gdo invia la lista delle quantità necessarie e l’azienda organizza la raccolta entro le 24 ore successive. Questo sistema richiede un’elevata flessibilità e puntualità, ma garantisce freschezza assoluta. L’affidabilità logistica è uno degli elementi che permettono a Capato di mantenere relazioni solide con la distribuzione, nonostante la pressione dei prezzi e la concorrenza estera.

Le persone al centro

La forza lavoro è composta da italiani, rumeni e marocchini, con anche quasi intere famiglie che collaborano da anni con l’azienda. Questa stabilità consente di ridurre il turnover e di costruire un know-how interno prezioso, soprattutto in un settore dove la reperibilità di manodopera qualificata è sempre più complessa. Nei periodi di picco estivo la richiesta di manodopera aumenta, ma l’azienda ha scelto di non appoggiarsi a cooperative agricole, per mantenere un controllo diretto e una gestione etica dei dipendenti.

Le sfide di oggi e di domani

Tra le principali criticità emergono: l’aumento incontrollato dei costi di produzione (energia, concimi, materiali per serre); la volatilità dei prezzi imposta dalla concorrenza estera; la necessità di garantire continuità produttiva in un contesto climatico sempre più instabile.
Nonostante ciò, la strategia Capato resta chiara: puntare su sostenibilità, innovazione tecnologica e fidelizzazione dei partner commerciali. Una visione che ha permesso all’azienda di crescere e consolidarsi in un settore altamente competitivo.

 

 

Lattuga, stabilità e redditività nel cuore di Lusia - Ultima modifica: 2025-10-03T15:42:18+02:00 da Alessandro Piscopiello

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