“Caroselli”, “barattiere” e “spuredde”: sono tre macro-gruppi tradizionali che comprendono numerose varietà di melone (Cucumis melo) coltivate in Puglia e raccolte e consumate allo stadio immaturo al pari di un cetriolo.
Studi su caroselli, barattiere e spuredde

Negli ultimi anni i mercati regionali e nazionali sono sempre più attenti alle varietà locali, come appunto quelle di melone della regione Puglia. Ma una delle criticità legate alla loro diffusione è la difficoltà nel riconoscerle e denominarle in maniera univoca sul mercato a causa della loro notevole variabilità di forma e colorazione.
Una dettagliata caratterizzazione morfologica e agronomica è fondamentale per identificare le caratteristiche uniche di ciascuna varietà e valutarne il potenziale produttivo.
A questo scopo l’Università di Bari, che, insieme con il Cnr-Ispa di Bari, da tempo sta studiando queste tipologie di melone immaturo (solo per fare qualche esempio: ricerca 1, ricerca 2 e ricerca 3), ha valutato nove varietà pugliesi di melone:
- “Barattiere”,
- “Carosello leccese”,
- “Carosello scopatizzo”,
- “Cucumbr di Martina Franca”,
- “Carosello di Polignano”,
- “Carosello striato tondo di Massafra”,
- “Spuredda bianca”,
- “Spuredda nera”
- e “Spuredda fasciata”.
Individuare i caratteri specifici di queste varietà locali

L'obiettivo del lavoro, spiega Pietro Santamaria, docente di Orticoltura del Dipartimento di scienze della pianta, del suolo e degli alimenti (Disspa) dell’Università di Bari, è stato individuare i caratteri specifici e distintivi di queste varietà locali, suddivise in macro-gruppi tradizionali (“Barattiere”, “Caroselli” e “Spuredde”) e valutare i caratteri produttivi e qualitativi che potrebbero essere interessanti per una futura promozione commerciale.
«La descrizione di tutti i parametri morfologici di piante e frutti è stata svolta con l’ausilio di descrittori standard nazionali e internazionali ed è stata pubblicata. I principali risultati hanno evidenziato caratteristiche distinte tra il gruppo “Barattiere” e gli altri due macro-gruppi in tutti i parametri considerati.
La differenziazione dei macro-gruppi “Caroselli” e “Spuredde”, invece, è stata più impegnativa a causa di caratteristiche simili all'interno del gruppo. In particolare, è stato riscontrato un caso di sinonimia tra “Carosello leccese” e “Spuredda bianca”, mentre è stato individuato un elevato grado di dissimilarità tra “Carosello di Polignano” e tutte le altre varietà analizzate».
Una pubblicazione scientifica
I risultati dettagliati e le schede descrittive delle varietà sono riportate nella pubblicazione scientifica “Yield, morphological, and qualitative profile of nine landraces of unripe melon from the Puglia region grown in open field” (https://doi.org/10.3390/horticulturae11040344) pubblicata sulla rivista internazionale Horticulturae.
Caratterizzazione del profilo qualitativo-nutrizionale
Alla luce di queste considerazioni, aggiunge Santamaria, analisi genetiche consentiranno di comprendere meglio le differenze tra “Caroselli” e “Spuredde” e individuare eventuali linee evolutive comuni.
«Inoltre, la caratterizzazione del profilo qualitativo-nutrizionale in corso porterà all’ulteriore valorizzazione di queste varietà pugliesi di melone e consentirà di definire il loro possibile ruolo nella dieta e il potenziale contributo nutraceutico per la salute umana».
Per maggiori informazioni:
- Adriano Didonna (adriano.didonna@uniba.it)
- Annalisa Somma (annalisa.somma@uniba.it)
- Pietro Santamaria (pietro.santamaria@uniba.it)
Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti - Università degli Studi di Bari Aldo Moro