Florovivaismo, arriva l’esenzione dal Cac per i vasi produttivi

Con il nuovo Regolamento Ue 2025/40, i vasi da florovivaismo sono ufficialmente esclusi dal Cac: una svolta per la competitività del settore.

Con la conferma dell’esclusione dei vasi da florovivaismo dal Contributo ambientale Conai (Cac), si chiude positivamente una vicenda normativa che ha tenuto in sospeso migliaia di operatori del settore. Il nuovo Regolamento Ue 2025/40 sugli imballaggi, recependo le istanze italiane, ha riconosciuto formalmente che i vasi impiegati nella fase produttiva del ciclo florovivaistico – a prescindere dal loro spessore – non rientrano nella definizione di imballaggi, ma sono a tutti gli effetti beni strumentali destinati a uso professionale.

La comunicazione Conai sui vasi

Il chiarimento è stato ufficializzato da una comunicazione Conai che, facendo riferimento al nuovo quadro normativo, ribadisce che i contenitori utilizzati nei rapporti B2B per coltivazioni e trapianti non sono soggetti a contribuzione ambientale. Una distinzione rilevante, che solleva le imprese florovivaistiche da un potenziale onere economico ingiustificato e rafforza il principio di proporzionalità nell’applicazione delle normative ambientali.

Un segnale concreto

Il comparto del florovivaismo, che nel 2024 ha raggiunto un valore produttivo di 3,3 miliardi di euro (con oltre 1,3 miliardi derivanti dall’export), opera già in un contesto di elevata pressione normativa e ambientale, affrontando costi crescenti per energia, fertilizzanti e gestione climatica. L’eliminazione del Cac sui vasi produttivi rappresenta quindi un segnale concreto di attenzione verso le esigenze di un settore ad alta intensità di lavoro, innovazione e sostenibilità ambientale.

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Florovivaismo, arriva l’esenzione dal Cac per i vasi produttivi - Ultima modifica: 2025-04-08T11:47:25+02:00 da Alessandro Piscopiello

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